La nuova galassia di amici e nemici nel M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-10

Da una parte i governisti. Dall’altra i “falchi”, anche se il loro presunto leader, Roberto Fico, somiglia piuttosto a un pullo di piccione

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La sconfitta alle elezioni europee ha portato a uno sconquasso nel MoVimento 5 Stelle con la definizione di nuove correnti e di nuovi nemici interni. Emanuele Buzzi, cantore delle gesta grilline sul Corrierone, ci spiega oggi che le correnti (ufficialmente vietate) dei grillini oggi ruotano tutte su Di Maio e sulla sua figura di vicepremier, bisministro e capo politico:

La truppa intorno al leader è frastagliata e anche nell’ala di governo spiccano sensibilità diverse. Ci sono i «lealisti», come i ministri Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, il sottosegretario Vincenzo Spadafora e i capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli (uno dei nuovi volti in ascesa, capace di raccogliere consensi tra i mille rivoli del Movimento): sono i pretoriani del capo politico.

Fedeli al vicepremier, ma pronti a rivendicare anche posizioni e idee autonome sono, invece, i «pragmatici riflessivi», nelle cui file si possano trovare Stefano Buffagni, Emilio Carelli e Federico D’Incà. Il leader, oltre alla altre componenti, ha anche dalla sua parte un gruppo di «dimaiani costruttivi»: si tratta di 50-60 parlamentari (guidati da Emanuela Corda) —in maggior parte al primo mandato—che hanno sottoscritto un documento nell’ultima assemblea per chiedere interventi, ribadendo al tempo stesso la fiducia al vicepremier.

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La nuova galassia del potere nel M5S (Corriere della Sera, 10 giugno 2019)

Dall’altra parte della barricata ci sono i governisti critici come Nicola Morra, Roberta Lombardi e Carla Ruocco. E i “falchi”, come li chiama Buzzi, anche se il loro presunto leader, Roberto Fico, somiglia piuttosto a un pullo di piccione:

Il loro nucleo è a prevalenza campano: ortodossi sono, per esempio, Luigi Gallo e Doriana Sarli, ma ci sono anche esponenti come il toscano Riccardo Ricciardi. E in realtà oltre alle categorie più codificabili, c’è una folta componente di outsider,esponenti che hanno una linea individuale. Tra loro, Elena Fattori, ma anche Gianluigi Paragone (che in seguito alle esternazioni dopo la sconfitta elettorale ha trovato un clima glaciale nei suoi confronti in assemblea). In questo gruppo rientrano anche quegli esponenti di governo finiti nell’occhio del ciclone, come Danilo Toninelli.

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