«Altaforte al Salone del Libro? Incostituzionale»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-08

Il professor Azzariti, docente di diritto costituzionale alla Sapienza: «La decisione di ammettere questo editore mi pare neghi il fondamento antifascista del nostro ordinamento costituzionale».

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Il professor Gaetano Azzariti, docente di diritto costituzionale a La Sapienza, spiega oggi in un’intervista a Repubblica che la presenza di Altaforte al Salone del Libro nega il fondamento antifascista del nostro ordinamento costituzionale. Il professore parte dalle frasi pronunciate da Francesco Polacchi nelle interviste di questi giorni in cui si dichiarava  «fascista» e diceva che «l’antifascismo è il vero male di questo Paese».

Le frasi sono contro la Costituzione?
«Contro la Carta sono tutte le azioni promosse ai fini di riorganizzare “sotto qualunque forma”, com’è scritto nella XII disposizione transitoria e finale, il partito fascista. La legge Scelba specifica che le forme in cui si concretizza il divieto sono sia la ricostituzione del partito, sia l’apologia, e le manifestazioni fasciste».

Ci sono già condanne per episodi simili?
«Negli anni ’70 due organizzazioni furono sciolte dopo le sentenze dei giudici che condannarono Ordine nuovo e Avanguardia nazionale. Il ministro dell’Interno le sciolse e ne confiscò i beni. I dirigenti furono condannati a diverse pene».

Dopo le denunce di Appendino e Chiamparino che succede?
«I profili sono due: da un lato la responsabilità personale per le dichiarazioni rese e dall’altro quella legata a CasaPound, la sua organizzazione di appartenenza, i cui comportamenti sono già oggetto di indagine in alcune procure».

Altaforte andava esclusa a prescindere dalla Fiera?
«La decisione di ammettere questo editore mi pare neghi il fondamento antifascista del nostro ordinamento costituzionale».

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