L’algoritmo della classifica di Serie A spiegato bene (e rifatto forse meglio)

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-06-14

L’importanza della matematica appare quando uno meno se l’aspetta. Perfino nel campionato di calcio. Infatti qualora il contagio impedisse al campionato di andare avanti, la FIGC ha individuato un “algoritmo” matematico per poter comunque stilare una classifica. Un algoritmo secondo me (e secondo miei amici molto più calciofili di me) un po’ troppo semplicistico e …

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L’importanza della matematica appare quando uno meno se l’aspetta. Perfino nel campionato di calcio. Infatti qualora il contagio impedisse al campionato di andare avanti, la FIGC ha individuato un “algoritmo” matematico per poter comunque stilare una classifica. Un algoritmo secondo me (e secondo miei amici molto più calciofili di me) un po’ troppo semplicistico e non giusto. Quindi nell’atmosfera surreale del postcovid ci siamo messi ad ipotizzare un algoritmo basato su un approccio diverso, ossia su

-calcolo della media punti di ogni squadra
-calcolo della media punti lasciata alle altre squadre. In sostanza, se la Juve ha una media punti X, tutte le squadre che giocano con la Juve avranno 3-X punti.
-nessuna distinzione tra partite in casa e fuori, essendo tutte senza pubblico.

In questo modo non si favorisce chi ha avuto fino ad adesso il calendario più facile. Vi evito le formule, ma per curiosità vi allego il risultato che otteniamo. Poi, se il campionato si concluderà normalmente, si potrà verificare quale dei due algoritmi aveva fotografato meglio la realtà (quello mio e dei miei amici o quello della FIGC).

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Ma mettere per iscritti l’algoritmo mi ha fatto pensare (anzi mi ha dato contezza) che la matematica (e la cultura) sono i grandi assenti dell’Italietta attuale in questa atmosfera d’ignoranza imperante, assoluti ignoranti si autodichiarano competenti e proprio come tali vengono intervistati in TV e scrivono sui giornali facendo gravi danni.

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Gli esempi a cui mi riferiscono sono molti di più (e molto più gravi) di quelli a cui i commentatori televisivi si riferiscono. E’ sicuramente impietoso confrontare la chiarezza con cui la Merkel (Dottorato in Fisica) ha spiegato ai suoi concittadini come funzionava il contagio e l’evidente confusione che ha l’assessore Gallera (laurea in Giurisprudenza) sull’argomento. Penosi inoltre i dibattiti (se si possono chiamare così) in TV dei virologi che, mentre s’insultano a vicenda alla Sgarbesca maniera, non azzeccano quasi mai alcuna previsione e si comportano tutti da primedonne. Credo però che i danni maggiori l’abbiano fatto le indicazioni sbagliate date da pseudo-esperti che hanno reso l’Italia uno dei paesi peggiori per quanto riguarda il rapporto benefici (tantissimi morti) e costi (una botta terribile alla nostra economia). Siamo arrivati impreparati (non c’erano mascherine, non c’erano camici, non c’erano reagenti). Senza una strategia (le zone infettate si devono chiudere o no? E chi deve prendere la decisione?). Senza dare consigli sensati (le mascherine non servono, i tamponi non servono, etc). Per le previsioni della diffusione del contagio, invece di servirsi di modelli matematici testati da più di un secolo (e su cui si è basata la Germania ad esempio) si è fatto ricorso ad esoteriche nuove discipline tipo epidemiologia computazionale con risultati folli (a fine Febbraio prevedevano che ci sarebbero stati in totale solo 5000 contagiati, mentre, con quelli stessi algoritmi, ad inizio Maggio invece vaneggiavano che ad inziio Giugno ci sraebbero stati 150 mila persone ricoverate in terapia intensiva). Il Ministro dell’Economia, Gualtieri (laureato in Lettere e professore associato di Storia) non è andato meglio quando ha fatto previsioni. All’inzio pensava di fronteggiare la crisi con 3,5 Miliardi di fondi e prevedeva un calo massimo di 1-2 punti di PIL I danni fatti all’Economia del paese sono sotto gli occhi di tutti.

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A livello di Parlamento non è che siamo messi meglio. Nessuno dei 4 leader dei principali partiti è laureato. Di Maio diplomato al Classico, Meloni al Liceo Linguistico. Salvini al Classico. Zingaretti addirittura è solo un perito odontotecnico. L’unico, al vertice della compagine governativa, con una solida preparazione è il premier Conte. Ha fatto la carriera completa da Professore Universitario (quindi ha superato prima un concorso di Dottorato, poi di Ricercatore, poi di Associato ed infine di Ordinario). E’ un Avvocato di successo. E’ lui che naturalmente può fare l’interlocutore con l’Europa e con gli USA. Era lui che svolgeva questo compito con il Governo GialloVerde, è lui con il Governo GialloRosso. E’ ovvio che adesso, durante gli stati generali di Villa Dora Pamphili, la Ursula Van der Leyen (laurea in Medicina e Chirurgia), con chi parlerà? Ovviamente con Conte, non solo per la la sua solida cultura ma anche perché uno dei pochi a parlare un Inglese fluente. Perciò, in un panorama politico popolato da molti ignoranti, la cultura e un significativo cursum honorum sono stati gli assi nella manica del nostro Premier che prima è sopravvissuto all’ attacco proditorio di Salvini lo scorso agosto ed adesso sta cannibalizzando intorno alla sua persona i consensi dei 5Stelle e del PD.

In conclusione il Paese dovrebbe puntare su leaders con una buona preparazione di base capaci di scegliere esperti veri e competenti capaci di farci affrontare le emergenze ( e non solo quelle) come ha fatto ad esempio la Germania. Come dicevano i Latini, “gnosco ut agam”, ma se gli esperti prima ti dicono che il coronavirus è meno forte di un raffreddore e che ci saranno al più solo 5000 contagiati (spingendo a comportamenti sciocchi come il Milanononsiferma e l’aperivirus di Zingaretti) e poi quegli stessi esperti vagheggiano 150mila persone ricoverate contemporaneamente in terapia intensiva, non si andrà mai molto lontano. Il futuro dell’Italia è stettamente legato alle capacità di valorizzare le conoscenze, soprattutto quelle tecnico-scientifiche. Altrimenti non saremo mai in grado di distinguere fra venditori di fumo e di utopie e veri esperti e competenti. E senza conoscenza e competenza, il paese non potrà mai programmare niente di sensato.

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