Alessandro Di Battista vuole un M5S tutto nuovo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-03

L’ex deputato rimarrà in Iran altre «tre settimane», come ha annunciato lui stesso. Poi si preparerà per il confronto agli Stati generali

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Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera delinea oggi le strategie di Alessandro Di Battista, attualmente in Iran ma pronto a tornare per gli Stati Generali del MoVimento 5 Stelle dove porterà una nuova proposta politica che prevede l’indipendenza da destra e sinistra:

Di Battista —racconta chi ha avuto modo di sentirlo — ha in mente invece un progetto tutto suo, una linea che ha poco a che fare con il collocamento del Movimento nello scacchiere politico. L’ex deputato ha attaccato in passato sia la Lega (all’epoca del governo gialloverde) sia in tempi più recenti idem: per lui i due partiti sono «molto simili». L’esponente Cinque Stelle, volto dell’ala movimentista, ha in testa una terza via rispetto ai quadri e ai programmi emersi finora.

Un progetto che collochi il Movimento con una visione indipendente in termini di politiche economiche, ambientali e migratorie. Un «M5S 2.0» che ritrovi una identità precisa e che torni a scaldare la base, dopo aver perso oltre 50 mila militanti nei meet-up in meno di cinque anni. Molti big nei Cinque Stelle si interrogano sulla discesa in campo di Di Battista (e qualcuno si domanda se oltre a lanciare proposte e strategie, l’ex membro del direttorio stia valutando anche se correre per la leadership).

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Di sicuro la presa di posizione di Di Battista, che ha un suo seguito tra la base, potrebbe spostare gli equilibri del Movimento che sarà. L’ex deputato rimarrà in Iran altre «tre settimane», come ha annunciato lui stesso. Poi si preparerà per il confronto agli Stati generali. Una sfida — quella interna per la guida dei Cinque Stelle —, quindi, che si preannuncia complessa e più frastagliata rispetto ai due blocchi che hanno regolato la vita dei pentastellati negli ultimi anni.

Nessuno, nemmeno Dibba, pare porsi un problema di fatto: finora le iniziative dell’ex deputato sono state costruite intorno a discorsi accorati, belle parole e proposte politiche non solo ridicole nella sostanza e inattuabili, ma che sono state sconfitte di fronte all’elettorato: Di Battista ha fatto la campagna elettorale delle Europee con Di Maio, e sappiamo tutti com’è andata a finire. Perché adesso dovrebbe aver trovato la formula giusta?

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