Il governo non sa chi si occupa di adozioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-31

Rissa tra Conte e Fontana su chi si occupa delle adozioni. E la delega rimessa su quelle internazionali

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Ieri, a margine della partecipazione di Matteo Salvini al Congresso Mondiale delle Famiglie, è scoppiata una surreale polemica sulle adozioni.

«Aiutare le famiglie è cosa diversa da diffondere odio e discriminazioni, quelli vogliono chiudere le donne in casa a fare figli», l’affondo di Di Maio contro il summit delle famiglie. Prima di lui era stato il sottosegretario Vincenzo Spadafora a mettere uno stop ai leghisti: «A Verona si sta parlando di tesi che non diventeranno mai azione di governo». Salvini lo aveva subito strigliato: «Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono 30 mila famiglie che aspettano». E qui scatta il cortocircuito.

Su un tema apparentemente laterale come le adozioni. Di Maio rintuzza il ministro dell’Interno: «Basterebbe leggersi le deleghe del governo, le adozioni sono in capo al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana (leghista, ndr) e al premier Conte». E ribadisce: «Nessuna delle idee del congresso di Verona fa parte del contratto di governo. Sapevo che con la Lega eravamo agli antipodi sui diritti civili, facendo un contratto abbiamo difeso le conquiste sociali». Da palazzo Chigi la botta che nessuno si aspettava contro Salvini: il premier Conte ricorda che la delega sulle adozioni «è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana», al premier è rimasto solo il ruolo di presidente della commissione per le adozioni internazionali.

adozioni internazionali

Ma qui arriva la controreplica di Fontana, che dice il vero sul fatto che è il presidente del Consiglio responsabile delle adozioni internazionali:

«Spetta quindi a Fontana adoperarsi per dare risposta alle famiglie. Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare nei ministeri ogni giorno e studiare le cose prima di parlare». Fontana non ci sta e fa sapere di aver rimesso la delega sulle adozioni internazionali «da oltre un mese», in polemica con Conte che ha nominato «autonomamente» i componenti della commissione per le adozioni.

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