Adesso Salvini vuole il Comitato di Salvezza Nazionale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-14

“Se vogliamo salvare l’Italia fermiamoci e mettiamoci attorno a un tavolo con un comitato di salvezza nazionale. Sennò questi fanno fallire una banca al giorno e scappare un’impresa al giorno e questo da italiano non l’accetto”: il Capitano prova la strada del governissimo per andare alle elezioni prima

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“Se vogliamo salvare l’Italia fermiamoci e mettiamoci attorno a un tavolo con un comitato di salvezza nazionale. Sennò questi fanno fallire una banca al giorno e scappare un’impresa al giorno e questo da italiano non l’accetto”. A lanciare la proposta è il leader della Lega Matteo Salvini al suo arrivo al ‘No tax day’ di Milano. “Faccio un appello – ha aggiunto Salvini – a tutti quelli che hanno a cuore il futuro dell’Italia, fermatevi, fermiamoci. Sediamoci attorno a un tavolo. Scegliamo alcuni interventi urgenti comuni, ridisegniamo le regole, salviamo il Paese che altrimenti rischia di affondare”.

Adesso Salvini vuole il Comitato di Salvezza Nazionale

La proposta di Salvini non è comunque interessata alla stabilità ma al voto: “Adesso io chiedo al signor Conte di smettere di insultare, di minacciare querele, sediamoci, ragioniamo di cosa serve all’Italia, scriviamo le regole base e torniamo a votare”. E non sfugge il riferimento alle regole base, ovvero alla legge elettorale. Sulla quale per il momento appare lontana una soluzione unitaria della coalizione giallo-rossa che pure è urgente: va presentato un disegno di legge entro il 15 gennaio in modo che la Corte costituzionale possa frenare la sua decisione sul referendum proposto dalla Lega per un sistema maggioritario secco. Se il Parlamento discute una nuova norma come si fa dare il via libera a un quesito sulla vecchia? Ma la nuova norma è in alto mare. Di nero su bianco non esiste alcunché. E di mezzo ci sono anche le vacanze di Natale.

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Il PD punta al sistema spagnolo anche se la sua proposta originaria che era il doppio turno di collegio. La navigazione del governo può essere semplice se tutti i partiti della maggioranza convergono su una proposta. Al contrario, se singole forze condividono la strada di altri partiti dell’opposizione, il banco rischia di saltare. Italia Viva si dichiara pronta ad accettare un proporzionale puro con sbarramento al 5 per cento. Qui inizia il gioco di sponda che per il momento decide il fallimento della trattativa. Si propone il 5 sapendo che in Parlamento poi si arriverà al 3 per cento. Del resto l’altra gamba del governo Leu non vuole un tetto troppo alto. Ma il Pd considera quest’idea inaccettabile. Per questo Salvini, che rischia di stare fuori dalla partita, sta chiedendo stamattina di sedersi al tavolo.

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