4 maggio: quando serve l’autocertificazione per gli spostamenti nella Fase 2

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-26

“Cosa succederà dal 4 maggio? Avremo una conferma generalizzata per le misure di distanziamento, gli spostamenti, rimarranno le motivazioni: comprovate esigenze lavorative, motivi di necessità, motivi sanitari. Ma ci saranno gli spostamenti per far visita ai congiunti”

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L’autocertificazione sarà ancora necessaria fino al 18 maggio se si uscirà dalla propria regione ma il modulo cambia. E’ quanto – secondo l’agenzia di stampa AGI – è stato sottolineato dal governo durante la cabina di regia tenutasi alla presenza del premier Conte, dei ministri Boccia e Speranza, delle Regioni e degli Enti locali. Per quanto riguarda le linee guida messe a punto dal Mit avranno – e’ stato sottolineato – valenza nazionale. Oggi in conferenza stampa Giuseppe Conte ha detto: “Cosa succederà dal 4 maggio? Avremo una conferma generalizzata per le misure di distanziamento, gli spostamenti, rimarranno le motivazioni: comprovate esigenze lavorative, motivi di necessità, motivi sanitari. Ma ci saranno gli spostamenti per far visita ai congiunti. Vogliamo consentire loro delle visite mirate fatte nel rispetto delle distanze e con divieto di assembramento. Non stiamo dicendo che siamo consentiti ritrovi di famiglia”. E ancora: “Tra regioni è consentito solo il trasferimento per esigenze lavorative, ma consentiamo il rientro presso il domicilio e la residenza”.

4 maggio: quando serve l’autocertificazione per gli spostamenti

“Nel momento in cui il regime degli spostamenti rimane limitato è difficile abbandonare il regime dell’autocertificazione. Finché ci saranno ragioni per lo spostamento sarà necessaria l’autocertificazione”, dice Conte. “Con il nuovo provvedimento non abbiamo un libera tutti. Non possiamo permetterci di dire che si esce liberamente”, aggiunge. “Ci dev’essere un motivo per spostarsi”, conclude. Nei giorni scorsi La Stampa aveva annunciato che l’autocertificazione per gli spostamenti e il relativo modulo sarebbero stati necessari fino al 4 maggio, data in cui dovrebbe scattare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Il 25 aprile Repubblica scriveva che l’autocertificazione invece sarebbe stata necessaria fino al 18 maggio.

Sarà un nuovo modo di muoversi, quello che seguirà il lockdown. Soprattutto, dovrà cominciare per gradi. Non riavremo all’improvviso la nostra libertà, dal 4 maggio. L’obbligo di autocertificazione per spostarsi sia dentro che fuori città resterà probabilmente per altri 15 giorni, perché ad avere il diritto di allontanarsi da casa dovrebbero essere — a parte gli addetti alle categorie essenziali che già lo fanno — solo i lavoratori di manifattura e costruzioni. Tutti gli altri dovranno aspettare o giustificare i propri viaggi. E saranno interdetti, ancora, gli spostamenti tra regioni. Anche in questo caso per almeno due settimane.

autocertificazione 18 maggio
L’autocertificazione per gli spostamenti e il decalogo per il trasporto pubblico terrestre (La Repubblica, 25 aprile 2020)

Il Corriere invece raccontava che il governo non aveva ancora preso una decisione sulla questione del’autocertificazione:

Si potrà riprendere a viaggiare da una città all’altra (e anche raggiungere le seconde case), purché all’interno della propria regione. Questa restrizione dovrebbe restare fino alla fine di maggio, sempre che non prevalga l’ipotesi (ancora allo studio) di consentire gli spostamenti nelle regioni confinanti. Conte è orientato ad abolire l’autocertificazione, ma il fronte del rigore insiste per conservarla, anche in forma più blanda. Il dubbio sul modulo è legato alla dichiarazione su quarantena e positività, ma potrebbe essere superato dal fatto che chi è malato ed esce rischia la denuncia per procurata epidemia.

fase 2 calendario ripartenza 27 aprile 18 maggio
Fase 2: il calendario della ripartenza dal 27 aprile al 18 maggio (Corriere della Sera, 24 maggio 2020)

Il 27 aprile riapriranno le grandi aziende strategiche nei settori automotive, moda e produzione di macchine agricole industriali: si sta studiando un decreto ad hoc. Quel giorno scatterà il via libera per le imprese manufatturiere, le costruzioni e i servizi funzionali a queste filiere. Molto si è discusso anche della possibilità di riaprire i portoni delle scuole, almeno per colloqui e riunioni, ma al momento l’unica conferma è che partiranno i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici.

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