Zingaretti annuncia alleanze con il M5S anche alle elezioni regionali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-28

Nella relazione approvata stamattina dalla direzione del partito il programma sotteso al governo M5S-PD: un’alleanza con i grillini anche alle prossime elezioni regionali. Il banco di prova? L’Emilia Romagna

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“Davanti a noi abbiamo elezioni difficili in Regioni diverse. L’Umbria tra poche settimane. Poi Calabria, Veneto, la Toscana. E l’Emilia-Romagna. Appuntamenti fondamentali che dovremo affrontare stringendoci accanto a chi li combatterà in prima fila. Dobbiamo fare ogni sforzo per costruire in ciascuna di queste realtà l’offerta politica e programmatica più credibile, anche naturalmente sul versante di alleanze che il nuovo quadro politico potrà favorire”: con questo lungo gioco di parole Nicola Zingaretti annuncia nella relazione approvata stamattina dalla direzione del partito il programma sotteso al governo M5S-PD: un’alleanza con i grillini anche alle prossime elezioni regionali.

Zingaretti annuncia alleanze con il M5S anche alle elezioni regionali

Ad annunciare oggi l’intenzione di Zingaretti è stato il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Luca De Carolis, che raccontava di sms inviati dagli eletti del PD al M5S: “Ora dobbiamo accordarci sulle Regionali, pensare a come fermare Salvini sui territori”. Qualcuno, come Walter Verini, è persino uscito allo scoperto: “Il dialogo con il M5S,a prescindere da quello che accade a Roma, è aperto”. E ancora:  “In Umbria non stiamo parlando di una trattativa tra partiti ma dell’incontro su un progetto civico-sociale avviato”.

m5s pd alleanza elezioni regionali
Da Il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2019 (come ci ha segnalato un lettore, c’è un errore nell’infografica che assegna le Marche al centrodestra: attualmente è governata dal centrosinistra con Ceriscioli)

Il M5S, spiegava il Fatto stamattina, ha aperto anche quella porta, con le nuove regole fatte votare sulla piattaforma web Rousseau lo scorso luglio. (Pochi) iscritti hanno detto sì alla “sperimentazione di alleanze con le liste civiche, solo in alcuni casi, su proposta del capo politico” e comunque “da ratificare” con il voto online. Tradotto, Luigi Di Maio potrà scegliere dove e come fare accordi. Naturale quindi che il Pd ammicchi già a progetti civici, a liste magari senza simbolo di partito e con tanti esterni a diluirne la derivazione. D’altro canto i problemi nelle regioni che andranno presto al voto ci sono ed è inutile negarli perché sono sotto gli occhi di tutti: “i dem umbri si sono ritrovati con il segretario regionale e un assessore arrestati e la governatrice Catiuscia Marini indagata. Mentre in Calabria, dove si voterà tra fine anno e l’inizio del 2020, il governatore del Pd Mario Oliverio è indagato per peculato, nell’ambito di un’in chiesta che il 5 agosto ha portato la Guardia di finanza di Catanzaro a sequestrargli oltre 90 mila euro”.

L’Emilia Romagna banco di prova dell’alleanza M5S-PD

Il banco di prova dell’alleanza tra M5S e PD dovrebbe essere a questo punto l’Emilia Romagna. Silvia Bignami su Repubblica Bologna ha raccontato oggi che c’è una clausola di salvataggio per le regioni rosse, in primis l’Emilia Romagna, bocciata però al momento dai vertici 5 Stelle. «Sento parlare di un patto di desistenza per le regionali, probabilmente proposto dal Pd – attacca la consigliera regionale 5 Stelle Silvia Piccinini – ma noi del M5S andiamo da soli in regione. Capisco che il Pd abbia il terrore di perdere, ma noi non ci stiamo».

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La speranza è che il tentativo di Zingaretti di siglare coi 5 Stelle una «alleanza politica» si traduca in una collaborazione anche alle regionali d’autunno. Scongiurando il pericolo che la Lega (ancora prima nei sondaggi e con Salvini pronto a iniziare la sua campagna per Lucia Borgonzoni il 7 settembre in Romagna) usi la vittoria nelle regioni per iniziare a picconare il governo nazionale. A credere alla possibilità di un accordo coi 5 Stelle anche a livello territoriale c’è pure l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani. «Quello tra Lega e M5S è stata una maggioranza che non si è riprodotta nei territori, perché era un’alleanza innaturale – spiega Bersani – Quella tra Pd e 5 Stelle potrebbe invece riprodursi. Perché si tratta di due forze contigue. Poi io, anche senza un governo giallo-rosso, ai 5 Stelle dell’Emilia Romagna direi: ora avete capito anche voi che in questa regione siamo al pelo, che è contendibile. Davvero volete consegnarla alla Lega? Io credo non lo vogliano».

Leggi anche: Come funziona il voto su Rousseau (e dove sta l’inghippo)

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