Ma Luca Zaia che se la prende con chi mangia cinese ce l’ha con Salvini?

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-02-05

Stamattina il molto onoLevoLe goveLnatoLe del Veneto Luca Zaia aveva un diavolo pel capello: era infatti arrabbiato con il presidente del Consiglio e con il governo che non intendono seguire i suoi diktat sui bambini cinesi nelle scuole: Il premier Conte vi ha invitato «a fidarsi di chi ha specifiche competenze». Sbaglia? «Rispondo citando due …

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Stamattina il molto onoLevoLe goveLnatoLe del Veneto Luca Zaia aveva un diavolo pel capello: era infatti arrabbiato con il presidente del Consiglio e con il governo che non intendono seguire i suoi diktat sui bambini cinesi nelle scuole:

Il premier Conte vi ha invitato «a fidarsi di chi ha specifiche competenze». Sbaglia?
«Rispondo citando due esperti al di sopra di ogni sospetto. Walter Ricciardi, rappresentante italiano all’Organizzazione mondiale della Sanità, in una intervista ha dovuto riconoscere: “Una volta tanto hanno ragione. Evidentemente avranno qualche tecnico bravo che ha consigliato gli amministratori”».

Sembra che lo faccia quasi controvoglia. Chi altri vi dà ragione?
«Beh, il professor Roberto Burioni che mi pare un’autorità assoluta. Su Facebook ha scritto: “Giusta la richiesta di alcuni presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole”».

Ora, è urgente segnalare che Zaia non si è filato per niente né Burioni né Riccardi quando ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sui vaccini, finendo sconfitto su tutta la linea.

luca zaia matteo salvini

Ma è importante anche segnalare che Zaia è diventato nel frattempo un fustigatore di costumi (altrui): ha criticato l’esibizione delle cene nei ristoranti cinesi per combattere il panico da Coronavirus.

«No, lo spettacolo a cui stiamo assistendo è il segno di un Paese malato. Ma non del virus…».

A cosa si riferisce?
«Mah, vedo che c’è chi organizza pranzi e cene in ristoranti cinesi per solidarietà. Non discuto la buona fede, ma mi sembrano iniziative grottesche. Di fronte ad un virus che si sta diffondendo serve un approccio scientifico. Non c’entra non è i Paesi né le razze. Mi pare che anche in Cina stia prevalendo, anche a Wuhan, l’autoquarantena. Noi chiediamo un piccolo supplemento di prudenza. Se anche dovesse essere inutile, che male fa?».

Ora, sarebbe troppo facile far notare a Zaia che Wuhan dista da Castelfranco Veneto appena 8.490 km, e a Wuhan è scoppiata un’epidemia mentre in Italia finora ci sono due casi accertati.

zaia wuhan castelfranco

Più significativo è invece ricordargli che appena due giorni fa Salvini su Facebook ha beatificato la bontà delle cene cinesi take away. Anche quella del suo segretario di partito è stata un’iniziativa grottesca?

Leggi anche: Luca Zaia: dai bambini non vaccinati in classe ai bambini dalla Cina fuori dalle scuole

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