“Basta tabù sui diritti e l’omosessualità”, l’improvvisa svolta di Luca Zaia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-12

Il leghista, Presidente della Regione Veneto, invita il centrodestra a smetterla di osteggiare le libertà sessuali e civili dei cittadini

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Come in un sogno di una notte di mezza estate. Una vera e propria apparizione all’interno dei boschi leghisti che, con poche parole, cancella anni e anni di politiche e dichiarazioni oscurantiste nei confronti dell’omosessualità e delle persone LGBTQ+. A squarciare questo velo, al netto della presenza dei Pillon (di ogni ordine e grado) presenti all’interno del Carroccio, è Luca Zaia che ha lanciato un appello al centrodestra che, secondo i sondaggi, si appresta a prendere le redini del prossimo governo dopo il voto del prossimo 25 settembre.

Zaia chiede al centrodestra di smetterla di osteggiare l’omosessualità

Nella sua intervista al quotidiano La Stampa, il Presidente della Regione Veneto – una delle voci principali del Carroccio da oltre un decennio – ha detto che non ha alcuna intenzione di candidarsi nelle liste elettorali del voto di settembre. Ma questo è un dettaglio accessorio rispetto all’appello lanciato alla sua coalizione:

“Il centrodestra deve cambiare pelle rispetto a trent’anni fa, mi aspetto che sia più inclusivo e attento ai cambiamenti, libero dai complessi di inferiorità sul versante culturale e dai tabù in materia di diritti, nuove famiglia e sessualità. Lo dico in un altro modo: l’omosessualità non è una patologia, l’omofobia invece sì. Questione di libertà e di rispetto, chi non lo comprende è fuori dalla storia e offre agli avversari l’opportunità di imbastire battaglie ideologiche, magari con finalità diversive”.

Combattere l’omofobia e non l’omosessualità. Un verso quasi poetico che difficilmente abbiamo potuto udire dalle bocche degli esponenti leghisti. Perché Zaia fa parte dello stesso partito di Simone Pillon che, invece, alimenta la sua propaganda perpetua contrastando tutti gli orientamenti sessuali (e i diritti richiesti e ottenuti nel corso degli anni) che siano differenti dall’omosessualità e dal quel concetto vetusto di “famiglia tradizionale”. Chissà se questo appello, visto peso specifico del personaggio che lo ha rilanciato, sarà ascoltato dai tre partiti. Chissà se Giorgia Meloni (quella di “Dio, patria e famiglia declinato in tutte le lingue) sarà d’accordo con la voce più importante del suo principale alleato.

(Foto/IPP/Gioia Botteghi)

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