La storia di Yankuba Darboe, il giovane migrante che si è laureato a Benevento “per cambiare il mondo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-26

Arrivato nel Sannio nel 2014. Si è prima diplomato e poi, nella giornata di ieri, ha raggiunto il traguardo della Laurea

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Ha affrontato un lungo viaggio, partendo dal suo Gambia. È riuscito a evitare l’inferno libico e i suoi lager, imbarcandosi verso l’Italia e arrivando in Sicilia. Un viaggio fatto di stenti e sofferenze per inseguire una vita migliore e un sogno che si è realizzato ieri all’Università degli Studi del Sannio. Questa è la storia a lieto fine di Yankuba Darboe, il giovane migrante accolto dalla bontà della gente di Benevento, che si è riuscito a laureare mettendo un altro piccolo mattone per costruire il suo futuro in un Paese che lo ha accolto a braccia aperte.

Yankuba Darboe, il giovane migrante gambiano si è laureato

“La laurea di Yankuba non è un fatto eccezionale per il nostro Ateneo ma è la dimostrazione sempre più tangibile di come sia possibile fare comunità nell’accompagnamento dei nostri studenti durante il loro percorso di studio e quanto ciò sia vincente per il raggiungimento di obiettivi di vita di giovani ragazze e di giovani ragazzi – ha dichiarato Maria Moreno, direttrice del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio -. La condivisione è alla base della crescita sociale di tutti noi ed è lo spirito con cui si lavora presso il nostro Ateneo”.

Perché quella corona di alloro è solo un’altro passo nella vita di Yankuba Darboe. Il giovane è arrivato in Campania nel 2014, dopo un lungo viaggio partito dal Gambia. E, sfiorando la Libia e i suoi lager, era riuscito – a bordo di un’imbarcazione di fortuna – ad arrivare insieme a molte altre persone sulle coste siciliane. Poi lo spostamento verso Benevento, dove prima è stato accolto nel sistema Sprar destinato ai minori e poi è stato affidato alle cure di una famiglia. Che è diventata la sua famiglia. Ha studiato, si è dato da fare per realizzare quei sogni impossibili da raggiungere nella sua terra natìa. Si è diplomato, ha lavorato come operatore in quello stesso sito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che lo aveva accolto.

Ma non si è fermato. Ha continuato a studiare, fino alla discussione della sua tesi di laurea e alla cerimonia di consegna del tanto agognato titolo di studio. Un sogno inseguito per omaggiare la memoria del piccolo Aylan, il bambino trovato morto sulla spiaggia di Bodrum nel 2015 dopo il naufragio della nave sulla quale era salito – con i genitori – per cercare un futuro lontano dalle sofferenze. Lo aveva raccontato in un video realizzato quattro anni fa dall’Associazione “Rete Economia Civile Sale della Terra”.

“Voglio continuare gli studi fino al livello massimo. Dopo la laurea se posso devo cambiare il mondo. Voglio aiutare la gente”. E Yankuba Darboe ce l’ha fatta. Per se stesso, per il suo futuro e per ricordare tutti coloro i quali tentano di lasciare la guerra e la povertà per costruirsi un futuro migliore.

(foto: da pagina Facebook Rete economia civile “Sale della Terra”)

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