Vittorio Ferraresi e la coerenza del M5S (spiegata)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-14

Il capogruppo M5S in commissione giustizia, si lamenta delle norme in discussione che riguardano il divieto di pubblicazione di audio “rubati”. Esattamente quello che ha fatto il M5S nel caso di Palermo

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Vittorio Ferraresi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione giustizia, rilascia oggi una serie di dichiarazioni stupefacenti al fatto. Ferraresi parla del disegno di legge in materia di riforma del processo penale ma quello che dice sulle intercettazioni e sulle registrazioni stupisce assai. Ascoltate infatti per cosa si lamenta, tra l’altro, Ferraresi:

Un altro punto “caldo” sono i limiti posti alle intercettazioni. Ma togliere dagli atti quelle non penalmente rilevanti o che ledono la privacy di soggetti terzi pare una norma di civiltà.
Questo è un problema che tocca la classe politica, non certo i normali cittadini. È necessario che certe informazioni arrivino alla collettività, tramite l’informazione: ed è un diritto dei cittadini conoscere certi comportamenti dei politici.
La riforma non vieta la pubblicazione di questi colloqui.
Questo non lo sappiamo. Il testo dà un’amplissima delega al governo per intervenire.
Voi non mettereste limiti?
Per noi la riforma delle intercettazioni non è affatto prioritaria, anche perché molte Procure si sono già organizzate in modo autonomo. E comunque il rischio di bavaglio c’è. Senza dimenticare l’emendamento Pagano sull’utilizzo delle registrazioni, che prevede fino a quattro anni di carcere per chi diffonda l’audio di una conversazione “rubata ”, anche se vi abbia partecipato.

Ecco, è francamente incredibile che un rappresentante del MoVimento 5 Stelle si lamenti dell’emendamento pagano quando il MoVimento 5 Stelle della Camera giusto all’inizio di questa settimana abbia avuto il coraggio di diffidare chiunque alla pubblicazione dell’audio in cui alcuni suoi rappresentanti e un dipendente dell’ufficio comunicazione parlavano (male) del candidato sindaco M5S a Palermo Ugo Forello.

“Sta circolando un audio captato in maniera impropria nei locali della Camera dei Deputati lo scorso anno. Denunceremo chiunque ne divulgherà il contenuto a norma dell’articolo 615bis comma 2 del codice penale e 167 del D.lgs. 196/2003. Si tratta di una conversazione privata, di natura confidenziale, avvenuta all’interno dei locali della Camera dei Deputati, fra un dipendente del gruppo parlamentare, nell’espletamento del suo lavoro, e alcuni deputati che richiedevano informazioni specifiche – risalenti a dieci anni fa – come da loro prerogative parlamentari.
Il contenuto, da cui non si evince, chiaramente, la commissione di alcun tipo di illecito, non risulta adeguatamente circostanziato né, allo stato, supportato da specifica documentazione quindi, non rappresenta in alcun modo la posizione né del MoVimento 5 Stelle, né del dipendente del gruppo parlamentare. Lo staff del M5S ha vagliato le informazioni in suo possesso e conferma la candidatura di Ugo Forello a sindaco di Palermo, sostenuto dalla nostra fiducia. E’ in atto infatti un violento tentativo di discredito nei suoi confronti che non risparmia colpi bassi.
Contro tutto questo ci tuteleremo e abbiamo già presentato un ampio esposto sull’accaduto per risalire ai responsabili delle diffusione, nonché intrapreso già iniziative volte a inibire l’ulteriore diffusione e rimuovere quelle esistenti”. Così il MoVimento 5 Stelle

audio m5s palermo
Non solo. il blog di Beppe Grillo nel febbraio 2015 pubblicava un dialogo tra due parlamentari, l’ex 5 Stelle Mara Mucci e Mariano Rabino di Scelta Civica, linkandolo dall’account M5S Camera Facebook (dove attualmente è ancora pubblicato).
diffida m5s

Leggi sull’argomento: La curiosa diffida del M5S alla pubblicazione dell’audio dei deputati

 

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