Virginia Raggi diventerà "sceriffa" grazie al daspo urbano

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-04-12

In Parlamento i deputati del M5S si erano astenuti dicendo che il decreto sicurezza del ministro Minniti sarebbe rimasto lettera morta ma a quanto pare la sindaca della Capitale sarebbe pronta ad applicare il daspo cittadino una volta ultimato l’iter parlamentare della norma

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In Parlamento il MoVimento 5 Stelle si è astenuto sul decreto Minniti sulla sicurezza urbana  che prevede, tra le altre cose, l’istituzione del daspo urbano e che dà maggior potere ai sindaci in tema di sicurezza delle città istituendo il “daspo” per gli spacciatori e la possibilità di arresto in “flagranza differita” entro 48 ore dal fatto nel caso di reati commessi durante lo svolgimento di manifestazioni pubbliche ripresi da telecamere di sorveglianza. La misura, che è stata criticata sia da destra che da sinistra (e anche da Roberto Saviano), però sembra piacere ai sindaci del MoVimento: Filippo Nogarin a Livorno starebbe studiando una soluzione per applicarlo nella sua città e anche Virginia Raggi a Roma è pronta a ricorrere al decreto Minniti per dare una stretta agli abusivi in nome del decoro urbano.

La sindaca del 5 Stelle sposa la linea del governo Gentiloni sul decoro urbano

Quando è stato il momento di votare in Parlamento i 5 Stelle si sono astenuti spiegando che il provvedimento è “una scatola vuota senza fondi né risorse, e molto probabilmente rimarrà lettera morta” ma a quanto pare i sindaci pentastellati la pensano diversamente e sono pronti ad applicarla. Il daspo urbano colpirà (con multe e allontanamento dal luogo della condotta illecita) chi viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza, esercita il commercio abusivo, l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine abusivo e più in generale nei confronti di chiunque “leda il decoro urbano o la libera accessibilità o la fruizione di infrastrutture (fisse e mobili) ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze”. Le multe (da 300 a 900 euro) potranno essere comminate anche nei confronti di writers e vandali sorpresi ad imbrattare o danneggiare muri e monumenti. Inoltre il decreto consente di allontanare chi ha precedenti per spaccio o consumo di alcol e droghe da locali, uscite di scuole o comunque da zone sensibili.

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Virginia Raggi ad una celebrazione della Polizia Locale di Roma (fonte: Facebook.com)

E, più in generale, può essere punito chi compie «atti contrari alla pubblica decenza». Lo strumento adatto avrà pensato la Raggi (come altri sindaci che hanno contribuito alla stesura del decreto) per risolvere il problema del degrado urbano della città che amministra.

Il daspo urbano a Roma

Stando a quanto riferisce il Messaggero di oggi il gabinetto della sindaca – in attesa dell’ultimo passaggio parlamentare e della conversione in legge del decreto sicurezza –  starebbe infatti studiando la possibilità di applicare norme più severe per regolamentare la movida cittadina facendo leva proprio sulle nuove norme introdotte dal decreto del Ministero dell’Interno. Scrive Simone Canettieri che lo staff della sindaca è già in contatto con il comando della polizia locale e che si sta lavorando per emanare dei provvedimenti in vista dell’estate:

Il gabinetto della grillina ha mandato input chiari al comandante della polizia, Diego Porta, al delegato alla sicurezza, Marco Cardilli e al direttore del Personale, Angelo Ottavianelli. Soprattutto in vista dell’estate. I provvedimenti stanno facendo la spola tra gli uffici e si incroceranno con il nuovo regolamento della polizia municipale (che ha però un iter più lungo in quanto deve anche passare al vaglio dei municipi).

La Raggi insomma vorrebbe avvalersi di alcune delle norme che i pentastellati in Parlamento considerano inutili. Norme che le consentirebbero ad esempio di intervenire per superare quelle che nel decreto vengono definite “situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana” per tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti emanando provvedimenti amministrativi che regolano gli orari di vendita e somministrazione delle bevande alcoliche e superalcoliche. Ma la Raggi – così come tutti i sindaci italiani – potrà anche emanare ordinanze urgenti volte a prevenire e contrastare lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, o fenomeni di abusivismo, come l’occupazione illecita di spazi pubblici. Ed è su questo ultimo punto che il decreto Minniti consentirebbe alla Raggi di interdire ai Centurioni il Centro Storico e di vietare la circolazione dei risciò in alcune aree della città per tutelare i luoghi di pregio interessati da un maggiore flusso turistico.

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