Lo scontro finale tra Giunta Raggi e AMA Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-16

Il parere sventolato da Bagnacani prefigura un possibile reato commesso dalla giunta che avrebbe bocciato il bilancio sulla base di un atto nullo

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Siamo allo scontro finale tra la Giunta Raggi e l’AMA guidata da Lorenzo Bagnacani. L’azienda, nonostante le minacce della sindaca, non sembra intenzionata a fare passi indietro sull’approvazione del bilancio 2017 anche perché  un parere legale commissionato a uno studio di primaria importanza (Roberto Nigro, Damiano Lipari e Antonio Catricalà) dice che il collegio sindacale non poteva bocciare il bilancio di AMA perché era già scaduto e il Comune, nonostante le sollecitazioni dell’azienda non si è premurato di sostituirlo. Spiega oggi Il Messaggero:

Significa, secondo questo parere, che il no al bilancio del collegio sindacale, su cui si basa la delibera approvata dalla giunta (per la quale Pinuccia Montanari si è dimessa contestando la scelta), non è valido. Non solo: «Sembrerebbe quindi potersi affermare che la perdurante inerzia di Roma Capitale nella sostituzione dei membri del collegio sindacale di Ama, scaduti ormai da tre mesi, sia fonte di responsabilità per l’amministrazione capitolina, non solo in concreto sotto un profilo civilistico per i danni subiti da Ama in conseguenza della decadenza dei sindaci (si pensi alla nullità di tutti gli atti compiuti dal collegio sindacale dall’11 novembre) ma in astratto anche sotto altri profili di diritto». Il parere legale ipotizza «condotta omissiva»,

ama scontro finale
AMA, i numeri (Il Messaggero, 16 febbraio 2019)

Bagnacani ha scritto alla Raggi dicendo che gli atti del collegio sindacale sono nulli e provvederà a convocare l’assemblea per sostituirli. A Roma Capitale hanno capito che non c’è più margine di trattativa: il parere sventolato da Bagnacani prefigura un possibile reato commesso dalla giunta che avrebbe bocciato il bilancio sulla base di un atto nullo. Sul rischio dissesto Ama indaga la procura (è stata ascoltata come persona informata dei fatti la Montanari) ed è possibile che proprio un esposto di Bagnacani abbia innescato questa inchiesta. In parallelo corre una indagine della Corte dei conti sulla gestione dei rifiuti nel 2018.

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