Il Comune di Roma: «Gli alberi? Li potino anche i cittadini»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-02

Il nuovo regolamento del verde introduce una importante opportunità per i cittadini di Roma: potranno svolgere loro il lavoro per cui pagano tasse e tributi al Comune. Che fortuna, vero?

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Gaudete et exsultate, cittadini di Roma. Oltre ad avere la fortuna di pagare una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia e vedere la città ridotta una monnezza, ora avrete anche un’altra clamorosa opportunità: quella di pagare le tasse più alta d’Italia per vedere svolta la manutenzione del verde pubblico e poi di farla voi, la manutenzione, perché AMA non la fa. L’opportunità è oggi concessa dal nuovo regolamento del verde varato dalla Giunta Raggi. Racconta oggi Il Messaggero:

In attesa che parta l’abbattimento massiccio dei pini «piantati durante il regime fascista», per cui la sindaca Virginia Raggi ha chiesto un aiuto (e tanti soldi) al governo amico di Lega e 5 stelle, i grillini romani lanciano l’idea delle potature fai-da-te. La filosofia è chiara: se l’albero sotto casa non viene toccato da una cesoia da chissà quando e le frasche si sono allungate minacciosamente, il comune cittadino – o un comitato di quartiere – può «adottarlo» e dargli una sforbiciata lui.

Può sembrare una boutade, ma la proposta è contenuta nel nuovo “Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale”. Il testo è ora al vaglio della Commissione Ambiente e a stretto giro dovrebbe approdare in Assemblea capitolina. «Cittadini singoli o in forma associata, nonché ordini professionali», si legge nella bozza del provvedimento, possono prendersi cura direttamente di tronchi e rami malmessi.

Ci sono però una serie di questioni che il cittadino dovrà affrontare prima di mettersi a fare il lavoro per cui paga le tasse:

Come? Con la «formale assunzione dell’impegno a mantenere, per un periodo di tempo determinato, la cura dell’albero e/o degli alberi secondo un livello quali-quantitativo di interventi», da contrattare con un apposito «disciplinare manutentivo». Per ottenere l’autorizzazione a lavorare con la cesoia toccherà presentare al Comune «documentazione attestante il possesso delle competenze necessarie per gli interventi sugli alberi».

Non ci sarà però ricompensa: l’interveniente, spiega il regolamento a proposito di chi dovrà fare il lavoro per cui ha già pagato le tasse, non ha diritto ad alcun corrispettivo. Nemmeno uno sconto sulla TASI. Anzi, dovrà pagarsi una copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. Chiaro, no?

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