Prima la violenza, poi il festino a base di alcol e droga: così sono stati identificati i due aggressori nel Varesotto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-06

Decisive le descrizioni fatte dalle due donne che hanno subito violenza a bordo del treno e nella sala d’attesa della stazione

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Come in uno stato di ebbrezza. Non solo da droga e alcol, ma anche da quel senso di onnipotenza che li ha portati a compiere – nel giro di pochi minuti – due aggressioni a sfondo sessuale ai danni di altrettante giovani donne. La prima violenza sessuale a bordo del treno della tratta tra Milano Cadorna e Varese. La seconda, invece, all’interno della sala d’attesa della stazione di Venegono Inferiore, dove – fortunatamente – la donna è riuscita ad allontanarsi prima di essere stuprata. Nel giro di poche ore si è chiuso il cerchio attorno ai due giovani che, venerdì sera, si sono macchiati di questi atti di violenza deliberata. Decisivi i racconti delle due vittime e un festino a cui i due arrestati hanno partecipato dopo le violenze.

Violenza sessuale sul treno, identificati e arrestati due giovani

I due fermati dai carabinieri sono un italiano di 21 anni e un marocchino di 27 anni. Il loro volto è stato immortalato dalle telecamere di sicurezza installate all’interno delle stazioni percorse dal treno che copre la tratta tra Milano Cadorna e Varese Nord. A confermare la loro identità sono state le descrizioni delle due giovani vittime (entrambe poco più che ventenni). Perché dopo la violenza sessuale sul treno e quella tentata nella sala d’attesa della stazione di Venegono, i due non sono fuggiti. Non hanno tentato di nascondersi. Ma si sono recati a una festa a base di alcol e droga organizzato all’interno di un’abitazione. A Saronno, sempre nel Varesotto. Urla, grida, musica a tutto volume: un vicino di casa, disturbato da quel caos in piena notte, ha telefonato ai carabinieri.

I militari hanno fermato e portato in caserma tutti i partecipanti a quel festino e lì i pezzi del puzzle hanno iniziato a trovare la propria forma. Perché due di loro corrispondevano alla descrizione fatta da una delle due vittime, quella della violenza sessuale sul treno. E proprio la giovane, nonostante il trauma e lo choc per quanto subìto, ha effettuato il “riconoscimento” che ha portato all’arresto dei due giovani.

Il racconto di una vittima

E la giovane, come riporta “Il Corriere della Sera”, ha provato anche a raccontare quegli attimi di paura, terrore e violenza, ripercorrendo cosa è successo a bordo del treno tra Milano Cadorna e Varese Nord nella sera di venerdì scorso: Ero seduta sul treno, tornavo a casa dopo la giornata di lavoro. Come sempre. Stavo guardando il cellulare… Quei due sono arrivati all’improvviso. Di colpo. Nemmeno il tempo di sentirli, di accorgermi di niente… Uno mi ha bloccata, mi teneva ferma, non riuscivo a muovermi, mentre l’altro”. E non felici, in uno stadio di ebbrezza e onnipotenza, i due non si sono fermati lì. Scesi in stazione hanno deciso di andare a caccia di un’altra vittima. Questa volta, però, un’altra ventenne è riuscita a fuggire prima che di essere molestata e violentata. E anche il suo racconto e la sua descrizione – identica a quella fatta dalla prima vittima – sono servite per l’individuazione e l’arresto dei due balordi.

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