Le mail alla fidanzata del deputato M5S rubate

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-20

Stefano Vignaroli racconta l’incursione nella sua casella di posta all’epoca del leak subito da Giulia Sarti

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Stefano Vignaroli, deputato e presidente della Commissione Ecomafie, rilascia oggi un’intervista al Messaggero sul furto delle email di Giulia Sarti che animò la scorsa legislatura e racconta che il furto riguardò anche una serie di messaggi privati inviati alla fidanzata:

Stefano Vignaroli, deputato e presidente della commissione ecomafie, perché non denunciò tutto alla polizia postale?
«L’ho appena detto: volevo che questa storia finisse, pensare a un hackeraggio interno mi turbava. E quindi decisi di metterci una pietra sopra. Non se ne poteva più».

Nessuna faida interna dunque? Non penso di essere spiato dal M5S?
«Per me è una storia chiusa da tempo, parliamo di rifiuti che è meglio».

Ma quale fu il bottino dell’incursione nella sua casella di posta?
«Non avevo nulla di imbarazzante. Semmai, documenti privati».

Tipo?
«All’epoca stavo con una ragazza che abitava fuori Roma e così le scrivevo delle lettere d’amore».

Sapere che qualcuno le abbia lette le avrà dato fastidio.
«Certo, a dire il vero dopo un po’ di tempo ho trovato su un sito di condivisione russo anche le foto di alcuni gruppi metal che ascoltavo in quel periodo. Roba da matti».

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