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Valentina Cuppi si taglia una ciocca di capelli in piazza, a Marzabotto, per le donne iraniane | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-10-03
La Presidente del Partito Democratico e sindaca della cittadina simbolo degli eccidi nazifascisti, si è unita – con quel gesto simbolico – alla lotta contro le violenze in Iran
È alla guida della città di Marzabotto, uno dei luoghi simbolo delle violenze e degli eccidi nazifascisti durante la seconda guerra mondiale, dal 2019. Una cittadina che conosce bene, a livello storico, la repressione e le barbare uccisioni che ne sono conseguite. E proprio dal palco allestito in occasione della 68esima commemoriazione di quanto accaduto a Monte Sole, Valentina Cuppi ha deciso di compiere un gesto simbolico per esprime la sua (e quella dei suoi concittadini) vicinanze alle donne iraniane.
Valentina Cuppi si taglia una ciocca di capelli per le donne iraniane
Dopo l’arresto e l’uccisione di Mahsa Amini, infatti, migliaia di persone sono scese tra le strade di Teheran e delle altre città iraniane per protestare contro la violenza e l’assenza dei diritti civili per le donne che vivono nel paese. Settimane di tensione, culminate con un nuovo omicidio, quello di Hadif Najafi, rea di essersi tolta il velo per farsi la coda ai capelli. E mentre in Italia c’è apprensione per le sorti della 30enne romana Alessia Piperno (arrestata nella capitale iraniana nel giorno del suo compleanno), proseguono le manifestazioni di dissenso contro il regime che vige in Iran. E Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e Presidente del Partito Democratico, ha deciso di compiere quel gesto simbolico sempre più diffuso: tagliarsi una ciocca di capelli.
“Vogliamo dare un segno forte di sostegno alle donne iraniane e al popolo iraniano che si stanno battendo per la propria libertà e per i propri diritti”.
Dopo Valentina Cuppi, anche altre donne di Marzabotto hanno preso parte a questa iniziativa, tagliandosi una ciocca di capelli in piazza. Un gesto di dissenso diventato universale nel corso delle ultime settimane. Perché il mondo non può rimanere a guardare, inerme, quel che sta accadendo in questi giorni in Iran. Dove le proteste vengono sedate con arresti e uccisioni da parte dei militari.