Una nuova indagine sulle scommesse per il calcio e un arbitro nel mirino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-18

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo su una vicenda che risale a prima dello stop dei campionati per la pandemia e che potrebbe scatenare un nuovo scandalo calcioscommesse. Nel mirino c’è un match sospeso per ko dell’arbitro e una serie di puntate anomale in serie C e nel campionato primavera

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Matteo Pinci racconta oggi su Repubblica che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo su una vicenda che risale a prima dello stop dei campionati per la pandemia e che potrebbe scatenare un nuovo scandalo calcioscommesse. Nel mirino c’è un match sospeso per ko dell’arbitro e una serie di puntate anomale in serie C e nel campionato primavera:

Bisogna riavvolgere il nastro e tornare a fine gennaio. In Federcalcio arrivano periodicamente le segnalazioni sui flussi anomali di scommesse: quando vi è un eccesso di puntate su una partita e su un risultato, le agenzie di betting informano i Monopoli di Stato. Stavolta però c’è un altro evento singolare. Una partita di Serie C su cui gli organi di controllo avevano registrato anomalie è stata poi sospesa a pochi minuti dalla fine per un infortunio dell’arbitro.

Non si trattava di un incontro di particolare interesse, né locale né di classifica, eppure aveva attirato l’interesse degli scommettitori: inevitabilmente si sono accesi i fari. Anche perché i flussi anomali di puntate erano confluiti su un risultato diverso da quello che stava maturando in campo. In Serie C non è prevista la presenza del quarto uomo, che può sostituire il direttore di gara. Se l’arbitro si ferma, la partita è sospesa.

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È proprio quel che è accaduto questa volta. Per effetto di quell’infortunio chi aveva scommesso cifre importanti sul risultato finale — e non erano pochi — non le ha perse: un dettaglio che ha fatto scattare la segnalazione di alcune agenzie, non solo italiane. La Procura della Federcalcio, di fronte a una segnalazione tanto singolare, ha approfondito la situazione. Ha esaminato a ritroso la carriera dell’arbitro infortunato — parliamo di partite di seconda fascia: Serie C e Campionato Primavera — trovando una serie di anomalie: tante espulsioni, tantissimi rigori fischiati, spesso due a partita, spesso combinati proprio con un rosso.

Partite che avevano dato adito a proteste rumorose, ma nulla che somigliasse a una prova. Non avendo allora gli strumenti per andare avanti, ha inviato la documentazione alla Procura di Roma. Che ora sull’argomento vuol vederci chiaro. Formalmente non ci sono indagati per la vicenda, solo dei sospetti su cui lavorare, ma l’attività è molto avviata. E potrebbe anche soltanto servire come garanzia delle persone coinvolte: magari certificando la buona fede del direttore di gara, che ha potuto continuare ad arbitrare regolarmente fino a marzo, ossia poco prima del lockdown.

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