Ultimo treno per Grillo

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-11-23

Qualche anno fa Grillo si voleva presentare alle primarie del PD. Credo non abbia ancora del tutto realizzato che non abbia avuto quel prestigioso incarico. Da quando è caduto il Conte I il M5S ha deciso di sostenere il PD (quello degli apparati) fino all’ultima goccia di sangue. Il Movimento 5 Stelle è nato come …

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Qualche anno fa Grillo si voleva presentare alle primarie del PD. Credo non abbia ancora del tutto realizzato che non abbia avuto quel prestigioso incarico. Da quando è caduto il Conte I il M5S ha deciso di sostenere il PD (quello degli apparati) fino all’ultima goccia di sangue.

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Il Movimento 5 Stelle è nato come movimento anti-sistema. Ha combattuto il potere, specialmente quello rappresentato dal PD: al potere dal 2011 al 2018, che ha sempre avuto suoi rappresentanti come Presidenti della Repubblica, dal Re Giorgio a Mattarella, che negli anni ha sempre nominato i nostri rappresentanti a Brussels (adesso ha Gentiloni e Sassoli), che ha sempre appoggiato la politica Europea bancaria (bail-in e fondo salvastati), che è autore (o co-autore) di leggi di rigore tipo Fornero e job-acts. Nel 2018, una volta vinte le elezioni politiche, in modo più o meno coerente, il Movimento si è alleato con la Lega: forza anch’essa anti-sistema anche se in modo strutturalmente diverso dai 5Stelle. Sotto la guida di Conte i 5Stelle hanno però cambiato pelle: da appoggiare (tutto sommato in modo coerente) i Gilet gialli contro Macron si sono trovati ad appoggiare il Governo Ursula e ad appoggiare il governo dei banchieri sostenendo una riforma del fondo salva stati (ad occhio e croce) abbastanza penalizzante per l’Italia. Coerentemente con questa svolta pro-sistema, il Movimento 5 Stelle non solo ha appoggiato al Governo il PD (cosa a cui erano stati costretti dalla giravolta ferragostana al mojito di Salvini) ma ha anche cercato alleanze con il PD anche a livello regionale. Però non ha fatto il conte con l’oste (ossia con i suoi elettori).

SARDINE PALERMO 1
In Umbria il Movimento 5 Stelle è praticamente scomparso, sulla piattaforma Rousseau gli iscritti hanno sconfessato i vertici chiedendo che il Movimento si presenti con un proprio candidato sia in Emilia che in Calabria, è nato il movimento “apolitico” delle sardine, assolutamente contrario al centrodestra ma che anche non si riconosce nei partiti tradizionali. Probabilmente, come notato da Fioramonti, è proprio il popolo che una volta votava i 5Stelle e che adesso scende in piazza orfano di ogni riferimento partitico. Grillo, padre e padrone assoluto del Movimento, ha due alternative davanti a sé.

Accettare quanto richiesto dalla base, ossia ritornare ad essere un partito anti-sistema, non alleato al potere costituito e contrario all’Europa delle banche, non accettare la riforma del fondo Salva-Stati, non accettare alcuna alleanza a livello locale/regionale, essere fortemente critico con il Governo Conte, accreditandosi come partito di Lotta e di Governo

Continuare con l’attuale politica: appoggiare fino in fondo il Governo Conte continuando a stringere alleanze PD a livello elettorale e contribuendo a fare argine a Salvini. Il Movimento 5 Stelle probabilmente scomparirà alle prossime elezioni, ma sarà riuscito a stare al governo per altri 3 anni e avrà aiutato il PD a sopravvivere in questi difficili frangenti.

Credo che Grillo propenda per la seconda alternativa: oltre che non amare Salvini, è anche sentimentalmente legato al PD tanto che ne voleva diventare Segretario. Se i 5 Stelle invece decideranno di fare il Partito di Lotta e di Governo saranno problemi per la Lega che non sarà più percepita come l’unica forza anti-sistema presente nel panorama politico italiano. Ma sarà un problema anche per Renzi che rischierà di essere stritolato fra 5Stelle e PD. Infatti se non si distinguerà chiaramente dal PD, l’elettorato delle sardine (quello che non vuole Salvini, ma non si riconosce appieno in Zingaretti) alla fine sceglierà i 5Stelle piuttosto che ItaliaViva. Potrebbe essere invece una opportunità per il PD che finalmente sarà costretto a scegliere se continuare ad essere un blob informe o rappresentare l’unica grande forza , sia pro sistema che Europeista convinta, presente in tutto il panorama politico Italia

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