La storia di Trump che potrebbe ritirarsi prima delle elezioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-02

Alcune voci riprese anche da Fox News dicono che Trump potrebbe mollare prima del 3 novembre. Ma sono giudicate irreali anche dai suoi avversari

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Una voce, altamente improbabile e irreale, sta circolando negli Stati Uniti ed è stata ripresa persino da Fox News: Donald Trump potrebbe addirittura ritirarsi prima  delle elezioni del 3 novembre perché la prospettiva di una sconfitta non è mai stata così netta e l’esperienza di questi  quattro anni di trumpismo insegna che è meglio non escludere nulla a priori. Della questione parla oggi Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera giudicandola comunque una mezza bufala:

I repubblicani, certamente, scrutano con grande attenzione i sondaggi. A cominciare da quei senatori che rischiano di essere travolti con il boss della Casa Bianca. Ma l’opinione di gran lunga prevalente è che all’orizzonte non ci sia alcuna possibilità concreta di costruire da zero una candidatura alternativa a Trump. Ce lo conferma Grover Norquist, fondatore e presidente di «American for Tax Reform», uno dei think tank più importanti di Washington.

Norquist organizza una riunione settimanale con i principali centri studi della capitale e inoltre partecipa ad analoghe conferenze nei diversi Stati. Conosce, dunque, gli umori dei dirigenti politici repubblicani,  a vari livelli: «Questa storia del ritiro è stata messa in giro da poche figure di “never Trumpers”  emarginate dall’Amministrazione. Non ci sono né i meccanismi né il consenso per immaginare di mettere in campo un concorrente diverso da Trump».

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I sondaggi su Trump e Biden (Corriere della Sera, 2 luglio 2020)

In realtà non ci sarebbero neanche i fondi, a meno che  qualcuno riesca a immaginare che «The Donald» possa davvero trasferire i contanti raccolti finora, 225 milioni di dollari, a un altro candidato. Si ragiona, dunque, sul cambio di strategia, non sulla sostituzione del leader. Il fallimento del comizio di Tulsa, in Oklahoma, ha indotto Jared Kushner, genero e consigliere di Trump, a licenziare Michael Glassner, responsabile degli eventi elettorali. Al suo posto torna Jeff DeWit, ideatore dei raduni nel 2016.

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