L’allarme per Donald Trump a cena con un positivo al Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-08

Il governo USA è stato costretto ad ammettere di non avere abbastanza kit per la diagnosi dell’infezione e che sono stati effettuati solo un migliaio di test, con più di 300 casi confermati e 19 morti

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato a cena con una persona poi risultata positiva al Coronavirus SARS-COV-2 e malato di COVID-19. Si tratta di uno dei partecipanti all’evento della “Conservative Political Action Conference” che si è svolto alla fine di febbraio in Maryland e c’era anche il vicepresidente Mike Pence.

L’allarme per Donald Trump a cena con un positivo al Coronavirus

Subito dopo la diffusione della notizia è arrivata la replica della Casa Bianca: «Non ci sono prove che Donald Trump e Mike Pence siano venuti a contatto o siano stati vicino al partecipante della “Conservative Political Action Conference” risultato positivo al coronavirus». Intanto la Casa Bianca ha opposto resistenza e sollevato dubbi riguardo il parlare pubblicamente del coronavirus e su cosa dire, temendo un crollo dei mercati azionari e il panico fra la popolazione, secondo quanto riporta il New York Times citando alcune fonti, per le quali anche di fronte al pressing degli esperti la Casa Bianca ha risposto freddamente. “Andrà tutto bene. Tutti devono stare calmi”, ha detto Trump ancora una volta giovedì sera ai suoi. Gli esperti sanitari si sono detti d’accordo sulla necessità di invitare alla calma la popolazione, ma hanno messo in evidenza anche la necessità di una comunicazione onesta e chiara, soprattutto alla luce delle critiche della Casa Bianca alla Cina sulla gestione del virus. Un messaggio chiaro però – riporta il New York Times – dall’amministrazione non è mai arrivato, con messaggi discordanti fra Trump e il vice presidente, Mike Pence, nominato responsabile del coordinamento della risposta americana al coronavirus.

coronavirus contagi nel mondo
Coronavirus, la mappa dei contagi nel mondo (La Repubblica, 8 marzo 2020)

Trump ha detto di non essere assolutamente preoccupato e ha comunicato la volontà di andare avanti con i comizi. Il Messaggero però oggi racconta che malgrado lo stanziamento straordinario da 8,3 miliardi di dollari, il governo è stato costretto ad ammettere di non avere abbastanza kit per la diagnosi dell’infezione e che sono stati effettuati solo un migliaio di test, con più di 300 casi confermati e 19 morti. Nel corso di una visita al “Centres for Disease Control and Prevention” di Atlanta, il centro in prima linea nella ricerca in infettivologia, dove è stato precisato che sono stati distribuiti 75mila kit, Trump ha detto: «Mi piacciono queste cose, le capisco veramente». «Si sorprendono tutti che io capisca di cosa parliamo. Ognuno di questi ricercatori mi ha detto: “come mai ne sa così tanto?”.

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