Politica

Marco Travaglio e Salvini spiaggiato al Papeete un anno fa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-07

La storia di come il Capitano, in meno di un mese, è passato dai pieni poteri a zero poteri

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Good old times. Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano oggi ricorda che il 7 agosto di un anno fa Matteo Salvini dava il via alla crisi del Papeete e ci racconta come è andata la storia da un punto di vista privilegiato: quello di Giuseppe Conte.

Conte, basito, gli fa più o meno questo discorso: “Ti avevo già detto dopo la tua vittoria alle Europee che, se volevi, si poteva andare al voto anche il giorno dopo. Tra l’altro avevi il pretesto degli attacchi ricevuti dal M5S in campagna elettorale. Ma tu hai detto no. E l’hai ribadito anche pubblicamente, per due mesi. Anche quando il presidente Mattarella ha fatto notare che, per sciogliere le Camere e votare in settembre in tempo per formare un nuovo governo e approvare la legge di Bilancio, non si poteva aprire la crisi oltre il 20 luglio. L’hai lasciato congedare lo staff per le vacanze, hai garantito a Giorgetti che poteva partire tranquillo e ora cambi idea? Mi spieghi perché?”. Salvini farfuglia di “casini interni”, di “successo alle Europee da capitalizzare”, ma si capisce che vuole pure giocare d’anticipo sugli scandali leghisti (Russiagate, voli di Stato, 49 milioni, Siri, Arata & C.). Pesano anche l’imbarazzo per non avere un candidato credibile come commissario Ue e il pressing dei presidenti nordisti Zaia e Fontana su quell’autonomia differenziata che gli farebbe perdere voti al Sud. Aggiunge: “Non tengo più i miei, mi serve una campagna elettorale per compattare la Lega, c’è chi vuole farmi fuori, non posso più rinviare”.

E intima a Conte di dimettersi su due piedi per “votare subito, a settembre”. Il premier gli tiene una piccola lezione di diritto parlamentare e costituzionale, spiegandogli alcuni passaggi che sembrano sfuggirgli: “Matteo, ti fai delle pie illusioni. Io non è che mi dimetto perché tu vieni qui a dirmi che lasci la maggioranza. Devi presentare una mozione di sfiducia in Parlamento, massima trasparenza. La via maestra è tornare dove abbiamo ricevuto la fiducia. In passato le crisi si facevano nei corridoi di palazzo o nelle segreterie dei partiti: io voglio fare tutto alla luce del sole. Tu dovrai esserci, al contrario del dibattito sullo scandalo russo, e spiegare guardandomi negli occhi perché mi levi la fiducia. Poi dovrai passarmi davanti e votarmi contro. E i tempi tecnici per votare a settembre non ci sono”. Il congedo è raggelante: “Pensaci bene stanotte. Parla con i tuoi consiglieri, se ne hai. Poi fammi sapere”.

matteo salvini papeete beach

Il resto è storia: il 4 settembre Conte al Quirinale scioglie la riserva leggendo la lista dei ministri del suo secondo governo. E ottiene dalla Von der Leyen per Paolo Gentiloni il
dicastero Ue più importante mai ricoperto da un italiano: gli Affari economici. Salvini, in meno di un mese, è passato dai pieni poteri a zero poteri.

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