Marco Travaglio e Salvini «cazzaro troglodita» di successo

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-03-08

Mentre la Trattativa Lega-M5S sulla TAV prosegue – si fa per dire – con tanto di annunci di crisi di governo, Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano prende posizione su Matteo Salvini in un editoriale ma segnala anche la possibilità di una soluzione diplomatica per l’uscita dal tunnel (è il caso di dirlo): Salvini è il cazzaro troglodita che è: …

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Mentre la Trattativa Lega-M5S sulla TAV prosegue – si fa per dire – con tanto di annunci di crisi di governo, Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano prende posizione su Matteo Salvini in un editoriale ma segnala anche la possibilità di una soluzione diplomatica per l’uscita dal tunnel (è il caso di dirlo):

Salvini è il cazzaro troglodita che è: ma passale giornate a rivolgersi direttamente alla gente, col linguaggio della gente, sui problemi della gente (anche se le sue soluzioni sono xenofobe e/o propagandistiche). I 5Stelle sono l’armata Brancaleone che sono: ma parlano a persone vere e tentano, a volte con successo altre volte con pasticci, di risolverne i problemi. Anche se il governo cadesse domani e non ci tornassero mai più, i “grillini” dovranno vergognarsi di tante cose (dal voto sulla Diciotti a quello sull’illegittima difesa).

Ma potranno andare orgogliosi di averle tentate tutte per fermare il Tav e ancor di più di aver avviato il più forte investimento contro la povertà, che nel primo giorno ha portato 60 mila cittadini in difficoltà a fare compostamente domanda alle Poste e ai Caf, sperando in un futuro finalmente dignitoso (tra le risate di una “si n i s t r a ”indecente, le previsioni di assalti ai forni di una stampa manigolda e le scomuniche di una Cei vergognosa). Dall’altra parte, basta leggere l’ultima intervista del figlio di babbo Tiziano al Corriere per capire l’abisso scavato da questa jattura ambulante fra la sinistra e il popolo.

Perché la discesa in campo del presidente del Consiglio, secondo Travaglio, potrebbe sparigliare perché il premier sa parlare alla stessa base di Salvini:

Al posto di Salvini, ci preoccuperemmo più del linguaggio “populista”e “sovranista”di Conte, concorrenziale al suo e diretto alla sua base, e meno dell’eventuale blocco delle gare: per la prima volta un presidente del Consiglio ha fatto capire all’inclita e al colto (categoria, quest’ultima, che esclude il salviniano medio) che a bloccare il Tav ci guadagniamo tutti, tranne una piccola cricca di affaristi. In un Paese serio, gli autori dell’analisi costi-benefici verrebbero ringraziati per averci fatto risparmiare un sacco di soldi. Invece vengono sputacchiati da giornali e politici prezzolati che, non contenti di averci portati alla bancarotta, ora la vogliono pure fraudolenta.

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