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Il “volontario” che taglia senza permesso gli alberi a Roma

neXtQuotidiano 07/03/2019

L’architetto Paolo Cortesi si è dedicato con la sua associazione Roma Tesoro Verde Onlus a segare alberi tra piazza Monte Grappa e via Prestinari. Ma a quanto pare non poteva farlo

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C’è un giustiziere delle potature degli alberi a Roma e non ha paura di agire. Si chiama Paolo Cortesi, è architetto e ha preso troppo sul serio l’invito ai cittadini fatto dal Comune di Roma a darsi da fare per i giardini e la flora della Capitale in attesa che la Giunta faccia il suo dovere.

Il “volontario” che taglia senza permesso gli alberi a Roma

C’è però un problema: i risultati del suo lavoro in via Prestinari a Prati non sono apprezzatissimi, diciamo, anche se per lui tutto ciò non sembra costituire un problema: «Io sono intervenuto per motivi di sicurezza dopo l’emergenza vento che aveva creato un problema di rami pericolanti su un’area giochi per bambini». E soprattutto, il piano del Comune prevedeva registrazioni, avvertimenti all’assessorato e assicurazione per i danni a terzi. Ma Cortesi  ha tutti i permessi con l‘associazione Roma Tesoro Verde onlus, e se ne frega di chi dice: «Che scempio».Quando glielo hanno fatto notare lui è sbottato con il Messaggero: «Preferivate dei bambini uccisi?». Il consigliere comunale M5S Paolo Calabrese ha però detto che quelle aree sono di competenza dei municipi.

paolo cortesi potatore alberi

L’associazione ha anche lanciato una sottoscrizione per ripiantare gli alberi persi negli ultimi 18 mesi nei giardini di Piazza Monte Grappa e Via Prestinari. Sulla sua pagina Cortesi aveva anche annunciato l’inizio dei (suoi) lavori: «Iniziati i lavori di potatura dei lecci bassi per mettere in sicurezza l’area nonostante il vento tra 50-60 km/ora con folate di 100 km/ora». Due giorni prima i volontari avevano visto cadere per colpa del vento un cipresso storico, almeno 80 anni di età, nei giardini di Piazza Monte Grappa che loro hanno in affidamento dal Comune.  Il testo del regolamento del verde è intanto al vaglio della Commissione Ambiente e a stretto giro dovrebbe approdare in Assemblea capitolina. «Cittadini singoli o in forma associata, nonché ordini professionali», si legge nella bozza del provvedimento, possono prendersi cura direttamente di tronchi e rami malmessi.

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