L’immagine di lui mentre mette in salvo dalla calca, fuori dal muro di cinta dell’aeroporto di Kabul, un bambino terrorizzato resterà nella storia. E adesso, dopo aver svolto il proprio compito (e aver fatto anche di più), il console italiano in Afghanistan Tommaso Claudi sta tornando a casa. Era rimasto lì fino alla fine per coordinare i rimpatri dei nostri connazionali e aiutare tutte quelle persone in difficoltà. Non ha mai abbandonato lo scalo afghano per rimanere sempre aggiornato e in prima linea in questo momento difficilissimo e reso ancor più terribile dall’attentato kamikaze di giovedì pomeriggio.
Ad annunciare il ritorno di Tommaso Claudi in Italia è stato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Nelle prossime ore ripartirà l’ultimo C-130 italiano da Kabul sul quale saranno a bordo sia il console Claudi, l’ambasciatore Pontecorvo ed i militari ed i carabinieri che hanno contribuito alle operazioni di evacuazione”. Ora che è già scoccata, con l’aereo che arriverà all’aeroporto di Ciampino intorno alle 22.
L’ultimo volo (in totale hanno lasciato il Paese, grazie all’intervento italiano, tutti i nostri connazionali che hanno voluto e 4.900 profughi afghani), insieme a gli altri nostri connazionali che erano rimasti a Kabul. In sua compagnia, come confermato dalla Farnesina, ci sarà anche il nostro ambasciatore che, prima di lasciare il Paese, ha voluto ringraziare la Nato: “Lasciando Kabul con il cuore pesante. La mia gratitudine a tutti gli alleati della NATO per il massiccio sforzo di evacuazione dall’Afghanistan nonostante tutte le sfide. La NATO ha svolto un ruolo chiave nel far uscire migliaia di persone e si è impegnata a portare altri in salvo. Un grazie anche all’Italia per averci fatto volare via”.
Leaving Kabul with a heavy heart. My gratitude to all #NATO Allies & Partners for a massive evacuation effort from #Afghanistan despite all challenges. NATO played a key role in getting thousands out and is committed to getting others to safety.
to #Italy for flying us out. pic.twitter.com/NcWH3z20hE — Stefano Pontecorvo (@pontecorvoste) August 27, 2021
Se Pontecorvo ringrazia l’Italia per averlo fatto tornare a casa, il nostro Paese (e il mondo intero) si toglie il cappello davanti a Tommaso. Diventato “console” un po’ per caso – ovviamente non si fa riferimento alle sue evidenti capacità -, è diventato la figura simbolo dell’aiuto verso i cittadini afghani. Era lì a Kabul come segretario commerciale, ma è stato promosso “console ad interim” dopo che i suoi “superiori” avevano lasciato il Paese dopo il ritorno dei talebani. E ora anche lui è pronto al ritorno: prima a Ciampino – rimarrà sicuramente qualche giorno a Roma per riferire sulla situazione in Afghanistan – poi in direzione Camerino (sua città natale).
L’ultimo ad andare via, come il vero capitano di una barca in avaria che rimane al timone fino a che tutti passeggeri non sono stati messi in salvo (e il paragone con Schettino e la Costa Concordia è tanto scontato quanto attuale). Più incisivo di chi dall’Italia, tra una comoda poltrona parlamentare e un collegamento in diretta televisiva post-abbronzatura, non ha ben capito cosa stia accadendo in Afghanistan e quanto la vita sia molto più complicata di annunci di guerra sui social (Salvini, chiaro). Insomma, Tommaso Claudi lascia l’Afghanistan come ultimo, dopo esser stato il primo: sempre in prima linea.