Capigruppo M5S, la sconfitta di Toninelli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-17

Non possiamo che manifestare tutto il nostro dolore per la scelta dei senatori, che così ci privano di uno degli uomini di punta grillini che dal palcoscenico di Palazzo Madama avrebbe potuto darci tante di quelle soddisfazioni che lévati

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Danilo Toninelli non ce la fa a diventare capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Senato. La ferale notizia è di ieri sera: al suo posto l’ha spuntata per tre voti (47 a 44) Gianluca Perilli e non possiamo che manifestare tutto il nostro dolore per la scelta dei senatori, che così ci privano di uno degli uomini di punta grillini che dal palcoscenico di Palazzo Madama avrebbe potuto darci tante di quelle soddisfazioni che lévati. Spiega oggi Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera:

Tre voti soli premiano l’ex consigliere regionale ed ex membro del mini-direttorio romano.Un esponente considerato vicino alla cerchia ortodossa, ma stimato anche dai governisti. Toninelli,invece, perde la prova di forza interna: la sua candidatura nelle scorse settimane ha fatto storcere il naso ad alcuni colleghi, che hanno giudicato inappropriato, dopo le vicissitudini legate alla sua esperienza di governo,un suo ritorno da capogruppo al Senato.

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Intanto anche alla Camera gli eletti preparano uno scherzetto a Di Maio:

Silvestri, ex vicecapogruppo uscente come Perilli, rimane il favorito, ma non ha saputo conquistare il bacino di voti lasciato da Macina. Il deputato, ben visto dai vertici al punto da conquistare anche un ruolo di raccordo con la giunta capitolina, ha costruito una squadra che comprende anche elementi dei falchi, come Riccardo Ricciardi, suo potenziale vice.

Il team «di mediazione», però, non ha trovato il sostegno completo dei governisti: alcuni temono possibili voltafaccia. Quella di Trano, invece, viene considerata all’interno del gruppo parlamentare, una candidatura«di rottura», al punto che l’esponente pentastellato è intervenuto nei giorni scorsi per smentire l’etichetta di dissidente che è stata affibbiata a lui e alla sua squadra: «Nulla di più lontano dalla realtà che ci vede alla continua ricerca di una condivisione e di una partecipazione che coinvolga tuttoilgruppo parlamentare». Lo stallo alla Camera non può protrarsi a lungo. Il gruppo dovrà rivotare la prossima settimana, ma c’è chi sta premendo per arrivare a un ballottaggio tra i due pretendenti senza quorum. C’èanche chi si augura una soluzione di compromesso, una «terza via».

La situazione rimane rovente e nel gruppo tornano a circolare voci su altri 3-4 possibili addii.

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