Tiziana Passerotto: la spin doctor di Cota alla corte di Raggi in Comune

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-30

Tiziana Passerotto, esperta di comunicazione che è stata la portavoce del gruppo del Carroccio alla Camera, poidi Roberto Cota alla Regione Piemonte, e prima ancora di Roberto Castelli al ministero della Giustizia durante il governo Berlusconi ter, è stata appena ingaggiata dalla giunta pentastellata di Virginia Raggi a Roma. Racconta oggi Lorenzo De Cecco sul …

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Tiziana Passerotto, esperta di comunicazione che è stata la portavoce del gruppo del Carroccio alla Camera, poidi Roberto Cota alla Regione Piemonte, e prima ancora di Roberto Castelli al ministero della Giustizia durante il governo Berlusconi ter, è stata appena ingaggiata dalla giunta pentastellata di Virginia Raggi a Roma. Racconta oggi Lorenzo De Cecco sul Messaggero:

Entrerà nell’«Ufficio di diretta collaborazione della Sindaca», come si legge nella delibera dello scorso 18 novembre, con il compito di «coordinare i molteplici flussi comunicativi tra l’Organo di vertice e le strutture capitoline», tenendo conto della «complessità delle problematiche e della molteplicità delle informazioni da sistematizzare all’interno del predetto Ufficio».
L’ex spin doctor leghista è stata scelta dalla sindaca grillina dopo un’attenta «valutazione del suo percorso professionale e dell’esperienza maturata», viene precisato nel provvedimento. I trascorsi- anche recentissimi – nelle fila della Lega, insomma, non hanno infastidito la prima cittadina del M5S,anzi. Nella delibera viene sottolineata proprio la carriera della Passerotto sotto l’egida di Alberto da Giussano,quando si ricorda «l’attività presso la presidenza della Regione Piemonte», guidata da Roberto Cota, e poi «negli uffici dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia», a trazione leghista con il governatore Roberto Maroni.
E poi ancora il periodo alla guida della comunicazione nel gruppo parlamentare della Lega «presso la Camera dei Deputati», sempre con Cota presidente,e andando a ritroso la parentesi al «Ministero della Giustizia», dal 2004 al 2006, quando il responsabile del dicastero era il lumbard Roberto Castelli.

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