Perché avere titoli pubblici italiani è consigliabile solo a chi non soffre di cuore

di Gianluca Codagnone

Pubblicato il 2018-11-28

Dopo una visita nei palazzi romani possiamo delineare un quadro più chiaro della situazione e delle intenzioni espresse dai protagonisti del dramma italiano. Sulla scena compaiono quattro personaggi principali: 1) Il governo italiano. Salvini e Di Maio puntano chiaramente a massimizzare il consenso prima delle elezioni europe a maggio. Quindi l’offerta del governo alla Commissione Ue …

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Dopo una visita nei palazzi romani possiamo delineare un quadro più chiaro della situazione e delle intenzioni espresse dai protagonisti del dramma italiano. Sulla scena compaiono quattro personaggi principali:

1) Il governo italiano. Salvini e Di Maio puntano chiaramente a massimizzare il consenso prima delle elezioni europe a maggio. Quindi l’offerta del governo alla Commissione Ue di ridurre il deficit di uno 0,2% del Pil è parte della trita strategia “fingi e rimanda”. Molto probabilmente questa apertura non verrà ritenuta accettabile dalll’Ue. Ma il rigetto farebbe gioco ai due vice-premier: verrebbe brandito come strumento di propaganda contro l’Europa durante la campagna elettorale. I sondaggi dànno la Lega al 33% e il M5S al 27%, ma gli indecisi hanno raggiunto il livello record del 36% e quindi su di loro si incentra la partita.
2) La Commissione Ue. A Bruxelles hanno deciso di prendere tempo in modo che i mercati e la frenata economica inducano un ammorbidimento dell’intransigenza governativa sul deficit e sulla traiettoria di rientro dal debito. In sostanza la Ue vuole evitare che le proprie azioni siano additate come l’innesco di una crisi finanziaria. Meglio che siano i risparmiatori a propinare l’amara medicina.
3) I mercati. Tuttavia gli investitori vivono in uno stato di benevola condiscendenza in attesa che qualche Godot appaia all’orizzonte e compia qualche azione risolutrice. In questo contesto dunque è probabile che alla fine siano i dati macroeconomici e non la Comissione Ue a materializzarsi come catalizzatore di una reazione a catena.
4) Gli altri governi dell’eurozona. Le reazione dei partner europei costituisce la grande incognita nel dramma. Tutti devono affrontare le elezioni europee quindi non possono ignorare la questione Italai, per quanto spinosa. Quasi sicuramente le reazioni più forti non verranno da Germania e Francia. Al contrario saranno i presunti alleati di Salvini, cioè il gruppo di Visegrad (e l’Austria), insieme ai paesi del Nord a mirare sotto la linea di galleggiamento. Entrambi i gruppi già da tempo hanno espresso posizioni molto dure verso Roma e con ogni probabilità le intensificheranno.

pil spread 1

In ultima analisi il finale verrà scritto dai governi dell’Ue e dai dati economici nei prossimi mesi. Nel frattempo il livello dello scontro con le istituzioni della Ue rimarrà intenso, quindi detenere titoli pubblici italiani sarà consigliabile solo a chi non soffre di cuore.

Leggi sull’argomento: «Una manovra da falso in bilancio»

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