Le accuse a TikTok come pericolo per i bambini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-21

«Ci sono state segnalazioni come avviene per altri social network, nulla di più. Ma non abbiamo idea di cosa succede dietro le quinte. Con tutte quelle informazioni sui comportamenti di chi ha fra  10 ai 15 anni si possono fare mille cose in un Paese come la Cina che non ha certo le nostre restrizioni», spiega Antonello Soro

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Il Comitato europeo per la Protezione dei Dati (Edpb) ha istituito una commissione per indagare sul social network cinese TikTok. Con 800 milioni di utenti attivi, è il primo grande social network nato a Pechino a riuscire a fare breccia in Occidente. Ma non si sa nulla di cosa accada ai dati raccolti.

Le accuse a TikTok come pericolo per i bambini

Per questo l’Edpb, l’ente che riunisce tutte le Autorità della privacy europee, ha annunciato all’Europarlamento l’istituzione di una task force che «al di là di possibili inchieste interne nei paesi membri» possa «coordinare meglio potenziali azioni» e indagare in modo «più ampio sul modo in cui TikTok opera in Europa». Antonello Soro spiega a Repubblica i motivi dell’inquietudine:

«Inizierà dalla raccolta di informazioni che, a mio parere, non potrà essere disgiunta da azioni per sanare l’asimmetria della quale parlavo prima».

Ci vorranno mesi. Non le sembra che le istituzioni siano un po’ lente?
«Forse. Le autorità europee che lavorano sul tema dei dati sono piccole e con compiti immani. Non è maturata la percezione di quanto il mondo digitale produca ricchezza e colossi che sono ormai più potenti degli Stati. E non è chiaro a tutti che le regole in quel frangente sono essenziali per far funzionare la società di oggi».

In attesa che si arrivi ad un’azione concreta, se nel frattempo un adolescente venisse spinto a fare qualcosa di sgradevole?
«Si potrebbe intervenire, almeno qui da noi, se si trattasse di un cittadino europeo. L’approccio di TikTok è collaborativo».

 

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I numeri di TikTok (La Repubblica, 21 giugno 2020)

Ci sono stati casi del genere?
«Ci sono state segnalazioni come avviene per altri social network, nulla di più. Ma non abbiamo idea di cosa succede dietro le quinte. Con tutte quelle informazioni sui comportamenti di chi ha fra  10 ai 15 anni si possono fare mille cose in un Paese come la Cina che non ha certo le nostre restrizioni. Si possono ad esempio creare algoritmi, profilare gli utenti, sapere esattamente cosa fanno.  Li si può influenzare. Parliamo in più di una nazione che ha già un mercato interno enorme dove si raccolgono informazioni su tutto e su tutti e le sue aziende sono permeabili al Governo. Un vantaggio strategico nell’economia digitale. Il mercato è lo stesso, ma si gioca con regole differenti».

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