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Superlega, il calciatore dell’Atalanta Gosens: “La gente muore e loro pensano ad arricchirsi”

neXtQuotidiano 20/04/2021

“La gente muore nel mondo, i soldi mancano per tutti e questi 12 club creano la loro lega e possono avere 100 o 150 milioni di euro messi su per il c…o. Devi chiederti dove sta l’etica in tutto questo”

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Da ieri mattina tutti, veramente tutti, hanno detto la loro sulla Superlega. Capi di governo, ex sportivi, ex dirigenti di calcio, attori, artisti. Tutti, hanno parlato tutti. Tranne loro: i calciatori (soprattutto quelli dei club sotto l’occhio del ciclone) forse in imbarazzo perché comunque chi la Superlega l’ha progettata è il loro datore di lavoro, o – magari – potrebbe diventarlo in futuro, non hanno pronunciato neanche una parola. In pochi hanno preso il coraggio di alzare la voce, e uno, ad esempio, è stato l’ex Real Madrid e Arsenal (e campione del mondo con la Germania) Mesut Ozil, oggi in Turchia al Fenerbahce, che ieri ha scritto: “I bambini crescono, sognando di vincere la Coppa del mondo e la Champions League, non una Super League. Il divertimento dei grandi tornei è che si disputano solo una o due volte l’anno, non ogni settimana. Davvero difficile da capire per tutti gli appassionati di calcio…”.

Gosens e la Superlega mentre la “gente muore nel mondo”

Ma forse lui, che orami di speranza ne ha molta e probabilmente ha già toccato l’apice della sua carriera, non ha avuto paura di parlare senza freni. Tra i giovani e promettenti, invece, il silenzio. A parte per il calciatore dell’Atalanta, 26 anni, di ruolo centrocampista, tedesco con cittadinanza olandese Robin Gosens, che in un’intervista alla rivista Kicker.de ha criticato aspramente la “decisione di questi ricchi club che vogliono arricchirsi”. E soprattutto, “che vogliono farlo mentre nel mondo la gente muore e i soldi mancano per tutti”. Ha detto Gosens:

La gente muore nel mondo, i soldi mancano per tutti e questi 12 club creano la loro lega e possono avere 100 o 150 milioni di euro messi su per il c…o. Devi chiederti dove sta l’etica in tutto questo. La cosa triste è che è solo una questione di soldi, soldi, soldi. Il danno sarebbe così grande che molti tifosi si opporranno a questo e io prenderei subito parte alla protesta.

Il fatto che a volte prevalgano i più deboli, è sempre stato alla base del calcio. Se ora ci sarà una Super League in cui l’Arsenal o il Tottenham si qualificano per sempre senza prestazioni atletiche, il calcio verrà privato delle sue fondamenta. Tutti devono essere consapevoli che il calcio cambierà per sempre e non sarà mai più così come è adesso.

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