Economia
Quota 100 per gli statali, c’è un preavviso di tre mesi
neXtQuotidiano 23/10/2018
Le prime uscite degli statali con quota 100 soltanto da giugno 2019. Il problema della liquidazione ancora sul tavolo: si pensa a un anticipo dalle banche
Il governo mette in programma che le prime uscite anticipate per i pensionati del pubblico impiego con quota 100 ci saranno soltanto a partire da giugno del prossimo anno. I dipendenti statali che decideranno di anticipare la pensione usufruendo di «Quota 100», ossia l’uscita a 62 anni con 38 di anzianità contributiva, dovranno dare un “preavviso”di altri tre mesi, racconta oggi Il Messaggero, sempre informatissimo sui dossier che riguardano i lavoratori pubblici. Una buona parte delle circa 400 mila persone che il prossimo anno matureranno il diritto ad anticipare la pensione grazie a «Quota 100», infatti, sarà costituita da dipendenti pubblici. Le stime parlano di 170-180 mila lavoratori del pubblico impiego che, in parte, andranno a sommarsi alle 147 mila uscite già preventivate nel 2019 per il settore pubblico.
Lo slittamento di altri tre mesi delle uscite degli statali dovrebbe permettere di ridurre la platea e anche gli stanziamenti necessari a finanziare la misura sulle pensioni che sarà inserita nella legge di bilancio. Secondo stime del governo, solo il 70-80% degli aventi diritto potrebbe alla fine accedere all’anticipo pensionistico, anche perché per due anni coloro che lasciano il lavoro a 62 anni, non potranno reimpiegarsi per cumulare il reddito con la pensione. C’è poi il problema della liquidazione. . Le regole attuali prevedono che la«buonuscita» sia pagata subito per un importo fino a 50 mila euro. Il resto dei soldi i dipendenti pubblici lo ottengono fino a 4 anni dopo il pensionamento a seconda degli importi. Il governo sta lavorando ad un meccanismo che prevede l’anticipo della liquidazione ai lavoratori da parte delle banche. Lo Stato, poi, rimborserebbe il prestito e gli interessi agli istituti dopo cinque anni.