Economia

La febbre dello spread (come Berlusconi nel 2011...)

alessandrodamato|

matteo renzi silvio berlusconi

Torna la febbre dello spread. Il differenziale di rendimento tra BtP e Bund ha sfondato quota 140 punti base e si è attestato a livelli che non venivano toccati dall’inizio del luglio 2015. Con il crollo degli indici azionari in tutto il mondo, guidato oggi dalla Borsa di Milano, gli acquisti si concentrano sui bond dell’Europa del Nord e le vendite su quelli dei paesi periferici, con Italia e Spagna in testa. Il differenziale di rendimento tra i decennali italiani benchmark (Isin IT0005127086) e quelli tedeschi, che era stabile in avvio di seduta a 126 punti base, si attesta ora a 146 punti base, con il rendimento dei BTp decennali che vola all’1,68% dall’1,71% dell’apertura.

La febbre dello spread

E la memoria non può che tornare al 2011: il 4 gennaio lo spread era a 173 punti. Il 30 dicembre arriverà a quota 528, con un incremento di 355 punti. I primi sei mesi dell’anno trascorrono con un’altalena continua del differenziale tra i Btp e gli omologhi Bund tedeschi, termometro della fragilità non solo economica italiana. Il primo luglio viene diffuso il bollettino di Standard & Poor’s sulla manovra del governo Berlusconi: “Restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito, principalmente a causa della debole crescita” scrive l’agenzia di rating, in parte riprendendo i concetti espressi già a maggio, quando l’outlook dell’Italia era stato rivisto da “stabile” a “negativo”. Poi il caos continua:

Il 7 luglio l’Italia è di nuovo sotto stress, aumenta la pressione sui nostri Btp e lo spread schizza oltre quota 226, il record dalla nascita dell’euro. Stessa sorte per i titoli di Stato spagnoli, portoghesi, greci e irlandesi, i nuovi deboli di Eurolandia. In Italia si moltiplicano i rumors sulla tenuta del governo e sulle possibili dimissioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, uniti ai timori sulla manovra e sulla presunta non solidità delle banche. E’ in questo clima che Draghi matura l’idea di rilasciare una dichiarazione forte, che argini la frana: 15 righe che fanno il giro del mondo e che rassicurano sulla bontà della manovra e sulla credibilità delle misure per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014.

Tra il 4 e il 5 agosto lo spread si avvicina pericolosamente a quota 400 punti e in quel clima il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi invia una lettera segreta a Silvio Berlusconi in cui indica misure ritenute urgenti per evitare il collasso del paese e dell’euro. Il centrodestra risponde annunciando una manovra economica urgente che viene approvata a settembre. Intanto la lettera viene pubblicata il 29 settembre sul Corriere della Sera.

spread btp bund
Spread Btp/Bund 2011-2012 (Il Messaggero)

Ai primi di settembre intanto lo spread riprende la sua corsa anche perché da Standard & Poor’s arriva per l’Italia il temuto downgrade. Il 23 ottobre Francia e Germania lanciano l’ultimatum a Berlusconi: “Attui subito le misure per debito e crescita”. E in conferenza stampa ha luogo la famosa scenetta delle risate dei due leader:
scontro renzi juncker
I fronti aperti tra Italia e UE (Corriere della Sera, 19 dicembre 2015)

In attesa dell’Operazione PSE è bene che Renzi cominci a guardarsi alle spalle.