Speranza apre a Grillo sul reddito di cittadinanza

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-05-10

E chiede al leader di abbassare le bandierine

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Roberto Speranza detto Bob Hope, ex capogruppo alla Camera del Partito Democratico dimessosi in polemica con Matteo Renzi, apre a Beppe Grillo sul reddito di cittadinanza. Il tema, dice oggi in un’intervista a Repubblica, è importante per il PD che deve dare una risposta:

«Il più grande partito del centrosinistra, il Pd, deve dare una risposta ai ceti sociali più deboli,in maggiore difficoltà. Ritengo sia prioritario. Solo così si costruisce inclusione sociale. C’è però una differenza con Grillo. La nostra proposta parla di una misura universale di contrasto alla povertà. Esiste in tutta Europa, tranne che in Italia e in Grecia. Il reddito minimo di cittadinanza dei grillini è per tutti in modo indifferenziato ed esiste solo in Alaska».
Comunque la minoranza dem offre una sponda al M5Stelle?
«No, nessun inseguimento e non si tratta di “sponde”. È un tema della sinistra, della nostra storia e della nostra cultura politica quello di mettere al centro la dignità dei cittadini. Chiaramente il dialogo è con tutti. Quando si tratta di fare battaglie decisive, come questa contro la povertà, bisogna puntare al risultato».

Roberto Speranza
Ex giovane dalemiano lucano, ha cambiato verso piuttosto presto…

Grillo ha già liquidato la sua mano tesa. Ha detto: “non commento il nulla”.
«Se risponde così, dimostra che vuol fare propaganda. Che vuole ottenere il consenso sulla pelle dei cittadini e non ha in testa l’obiettivo di costruire un provvedimento che affronti la questione vera, cioè la povertà. Abbassi le bandierine».
Come si finanzia il reddito minimo,soprattutto in un momento come questo di vacche magrissime?
«Abbiamo fatto scelte coraggiose e costose in questi mesi di governo. Abbiamo speso 9 miliardi e mezzo di euro per la misura degli 80 euro, soldi giusti che sono andati a un pezzo di società con stipendi medio-bassi che aveva bisogno di una boccata di ossigeno. Poi abbiamo speso 6 miliardi di euro per l’Irap-lavoro, una misura utile e attesa dal mondo dell’impresa. Il nostro sforzo deve essere di continuare a ridurre le spese inutili, combattere l’evasione fiscale con maggiore rigore e individuare le risorse per questa priorità. Il reddito minimo permette di parlare al pezzo d’Italia che sta messo peggio, cioè al Mezzogiorno. Sarebbe inoltre una mossa importante di lotta contro la criminalità organizzata, perché se prosciughi un pezzo di disperazione, togli terreno fertile per la malavita».

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