«Sono sposato con una nazista ma non lo sapevo»

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-12-01

“State attenti a fare figli, non sapete mai chi vi mettete in casa”, diceva Indro Montanelli. Forse il principio vale pure per le mogli, visto che il marito di Antonella Pavin, la “sergente di Hitler” del Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori, Valter T. da Curtarolo, in provincia di Padova, dice oggi al Corriere del Veneto di essere …

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“State attenti a fare figli, non sapete mai chi vi mettete in casa”, diceva Indro Montanelli. Forse il principio vale pure per le mogli, visto che il marito di Antonella Pavin, la “sergente di Hitler” del Movimento Nazionalsocialista dei LavoratoriValter T. da Curtarolo, in provincia di Padova, dice oggi al Corriere del Veneto di essere sposato «a sua insaputa» con la reclutatrice dell’organizzazione di estrema destra scoperta dalla Dda, che ha messo sotto inchiesta 19 fanatici. Tra loro c’è proprio la Pavin, che ha 48 anni, fa l’impiegata, e sui social invitava a bruciare gli ebrei:

Anche lei, come sua moglie, è un «fan di Hitler», un nazista?
«No. Assolutamente no».

E cosa ne pensa del nazismo?
«Eh… Lasciamo perdere… Non mi faccia aggiungere altro: d’ora in poi parlerà solo il mio avvocato».

antonella pavin sergente di hitler

È sposato con la leader di un gruppo neonazista. Davvero vuole farci credere che non ne sapeva nulla?
«Faccio l’autotrasportatore: parto all’alba e ritorno la sera. E, quando arrivo a casa, sono talmente stanco che non ho neppure la forza di guardare la tivù, figuriamoci se mi metto a parlarle di politica».

Intervistata due giorni fa dal Corriere del Veneto, oltre a respingere alcune delle accuse, sua moglie ha anche detto che lei le crede e l’ha già perdonata…
«Un conto è la rabbia, la sorpresa perciò che sta venendo fuori. Un altro è l’aspetto umano che porta con sé. E, a livello umano, stiamo pur sempre parlando di mia moglie».

Quindi è vero: l’ha perdonata.
«La questione è un’altra. Il problema è che non so quale sia la cosa giusta da fare. Per ora, diciamo che siamo in stand by, in pausa: devo capire un po’ di cose, parlarle. Solo dopo potrò prendere una decisione».

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