L’ordine dei medici prende posizione nei confronti di 45mila operatori sanitari no vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-22

Sono 45mila, da Nord a Sud, a non essersi sottoposti all’immunizzazione anti-Covid obbligatoria (solo per loro)

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Il decreto era stato approvato lo scorso 31 marzo e da ieri, seguendo la scansione temporale indicata all’interno del testo della legge, sono partite le prime sospensioni per gli operatori sanitari non vaccinati. Al momento, da Nord a Sud (con differenze tra le Regioni) si parla di oltre 45mila tra medici, infermieri e persone che lavorano all’interno delle RSA che risultano ancora in attesa di ricevere la prima dose del vaccino anti-Covid, nonostante la loro categoria sia stata la prima a poter accedere alla campagna di immunizzazione del nostro Paese.

Operatori sanitari non vaccinati, partono le prime sospensioni

Numeri confermati anche da Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao-Assomed che, intervistato da AdnKronos, ha parlato di cifre ancora molto elevate e indicate da una fonte ufficiale: “In totale, secondo le stime della struttura commissariale, sarebbero circa 45.753 gli operatori sanitari attualmente non vaccinati per la Covid-19, rispetto ai quali varie aziende sanitarie starebbero avviando provvedimenti di sospensione, sono il 2,36% della categoria. Si tratta, complessivamente, di medici, infermieri, professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari”.

Oltre 45mila persone che lavorano nella Sanità – molti di loro a contatto con i pazienti ricoverati -, dunque, hanno deciso di non sottoporsi all’immunizzazione anti-Covid e adesso si applicheranno le sanzioni previste dal decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri a fine marzo. I medici non vaccinati si attestano attorno a quota 200/300, ma a rendere più alto questo dato è il numero degli operatori sanitari.

I numeri dalla Regioni

Secondo i dati raccolti dal quotidiano La Stampa, la non adesione al piano vaccinale da parte degli operatori sanitari è diffusa su tutto il territorio, ma con notevoli differenze tra le Regioni.

Emilia Romagna (14.390: il 7,87% rispetto al numero di operatori sanitari in tutta la Regione, dove a giorni dovrebbero concludersi le istruttorie), Sicilia (9.214 – 6,52%), Puglia (9.099 – 6,50%) e Friuli Venezia Giulia (5.671 -11,91%), Piemonte (2.893 – 1,90%), Marche (1.181 – 2,58%), Umbria (928 – 3,02%) e Liguria (172 – 0,29%). Alti anche i numeri nella Provincia di Trento (2.205 – 11,03%).

Dati disomogenei che, però, alla fine portano il numero totale degli operatori sanitari non vaccinati a superare quota 45mila. Si tratta di una cifra che può apparire molto alta, ma che è drasticamente diminuita dopo l’approvazione del decreto che ha “convinto” molti scettici a sottoporsi all’immunizzazione.

Per tutti gli altri, adesso si procederà con le sanzioni: si va dal demansionamento con stipendio inferiore (o spostamento ad altra mansione, ove possibile) alla sospensione dalla professione (senza stipendio) fino alle ferie forzate. Occorre ricordare che qualsiasi tipo di provvedimento nei loro confronti sarà valido fino all’avvenuta vaccinazione e comunque non oltre il prossimo 31 dicembre.

(Foto IPP/Marco Verri)

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