Medici (e infermieri) no vax rischiano la sospensione dello stipendio per 8 mesi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-01

Lo prevede il testo del decreto approvato mercoledì sera dal Consiglio dei Ministri

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L’obbligo vaccinale per il personale sanitario (medici, infermieri, oss, farmacisti, parafarmacisti e studi privati) è legge. Non ci potranno essere più, dunque, medici no vax a contatto con i pazienti. Le “pene” previste dal provvedimento licenziato dal governo Draghi sono molto severe: si va dal demansionamento fino alla sospensione (a tempo) dal lavoro, con annesso stop allo stipendio.

Medici No Vax: le sanzioni previste dal decreto

Le sanzioni inizieranno a fioccare dal 7 aprile. Il testo della legge, infatti, prevede 5 giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto per l’invio dell’elenco del personale sanitario in servizio. Nominativi che dovranno essere vagliati dalle Regioni e dalle Province autonome che avranno il compito di confrontarli con gli elenchi dei vaccinati. I provvedimenti, come riporta il quotidiano La Stampa, sembrano essere inflessibili:

Chi si rifiuta deve essere spostato a svolgere un lavoro che non preveda il contatto interpersonale o comporti il rischio di diffusione del contagio, anche se si tratta di una «mansione inferiore», con uno stipendio più basso. Quando lo spostamento non è possibile, scatta la sospensione dal servizio, durante la quale «non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento».

Per quanto tempo?

Uno stop che può durare finché l’interessato non si vaccina o fino al termine della campagna vaccinale nazionale, “comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.

Otto mesi, dunque, è il tempo massimo in cui un medico no vax rischia di rimanere senza stipendio, qualora si rifiutasse (nonostante l’obbligo) di procedere con l’immunizzazione.

Anche farmacisti e studi privati

Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ha esteso l’obbligo non solo ai medici no vax che lavorano negli ospedali, ma anche agli infermieri, ai farmacisti, ai parafarmacisti e a tutti quei professionisti che lavorano negli studi privati, quindi sempre a stretto contatto con i pazienti. Insomma, sono coinvolte tutte le professioni legate al mondo della Sanità.

(foto: IPP/ Clemente Marmorino)

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