Il super sondaggio del Sole 24 Ore sulle elezioni politiche 2018

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-16

La rilevazione presentata da D’Alimonte sul quotidiano economico ha un campione molto ampio. E anche in questo sondaggio la maggioranza è un miraggio

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Il Sole 24 Ore pubblica oggi i risultati di un sondaggio di CISE commentato da Roberto D’Alimonte, che ha la peculiarità di aver utilizzato un campione molto più ampio di quelli che vengono di solito utilizzati per le elezioni politiche 2018. Ed è lo stesso D’Alimonte a dire che è talmente elevata l’incertezza che circonda il prossimo voto che anche con un campione così robusto occorre prendere con grande cautela i dati, visto che quasi il 40% degli intervistati risponde che non andrà a votare o che non ha ancora deciso per chi votare.

Tra quel 62% di intervistati che in questo sondaggio ha manifestato la sua intenzione di voto il M5s si conferma il primo partito del paese con il 29%, seguito dal Pd con il 23,7 per cento. Forza Italia e Lega si giocano il terzo posto con una percentuale intorno al 15. A seguire le formazioni minori. Confrontando questi dati con quelli dei sondaggi delle ultime settimane si notano molte conferme e qualche differenza.

Cambia il rapporto tra Forza Italia e Lega. Più debole la prima, più forte la seconda. La forza relativa del M5S e del partito di Salvini accresce la probabilità che possano arrivare alla maggioranza assoluta dei voti insieme a Fratelli d’Italia. Ma questo non vuol dire che arrivino alla maggioranza dei seggi. Con questo sistema elettorale le due maggioranze non andranno di pari passo.

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Il sondaggio di Cise per il Sole 24 Ore (16 febbraio 2018)

Nei risultati presentati la questione aperta riguarda il 70% di seggi maggioritari. D’Alimonte torna sulla tabella pubblicata qualche tempo fa sul sito del Centro Italiano Studi Elettorali della Luiss in cui i calcoli rendevano ancora più difficile la conquista della maggioranza alla Camera da parte di uno dei tre poli: «Se anche immaginassimo che uno dei contendenti arrivi al 40 per cento dei seggi proporzionali dovrebbe pur vincere il 70% dei seggi maggioritari per ottenere una maggioranza risicata di 317 seggi totali. Se invece ipotizziamo che uno dei tre competitori vinca il 55 per cento dei seggi maggioritari dovrebbe ottenere la percentuale straordinariamente elevata del 50 per cento dei seggi proporzionali per arrivare a 321 seggi totali. Pur nell’incertezza che caratterizza in questa fase il comportamento degli elettori queste combinazioni appaiono decisamente poco credibili».

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La ripartizione percentuale necessaria per la maggioranza (Il Sole 24 Ore, 16 febbraio 2018)

E spiega che solo se il centro-destra riuscisse ad arrivare a livello nazionale al 40 o al 45% dei voti e quindi ridurre la sua dipendenza dai collegi del Sud l’obiettivo potrebbe essere raggiunto. Inutile dire che è molto difficile che questo avvenga.

Gli ultimi sondaggi per le elezioni politiche 2018

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