Il sondaggio sugli elettori PD che vogliono l’alleanza con il M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-03

A rilevarlo è ieri un sondaggio di Antonio Noto per il Quotidiano nazionale. Ma i candidati dicono no

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Il Fatto Quotidiano racconta oggi in un articolo a firma di Marco Franchi che gli elettori del Partito Democratico in maggioranza vogliono in caso di nuove elezioni un accordo elettorale con il MoVimento 5 Stelle e lo preferiscono a tutte le altre opzioni:

In caso di elezioni anticipate il 55 per cento degli elettori del Pd preferirebbero un accordo con il Movimento 5 stelle, il 9 per cento con Forza Italia e il 3 con la Lega. A rilevarlo è ieri un sondaggio di Antonio Noto per il Quotidiano nazionale. Il giorno prima il Foglio aveva pubblicato, invece, i propositi via sms dei tre principali candidati alla segreteria del Pd – Nicola Zingaretti, Marco Minniti e Maurizio Martina -, tutti coincidenti nel “no al dialogo con i grillini”.

SECONDO lo stesso sondaggio, inoltre, il 62 per cento dell’elettorato democratico spera in una ricomposizione della sinistra con il ritorno a casa dei bersaniani di Leu. Un nuovo partito dell’ex premier Matteo Renzi, invece, è stimato al 9 per cento, di cui 5 punti percentuali “rubati” al Pd. Rispetto alle cosiddette primarie Noto su Qn conferma anche la rilevazione della Izi pubblicata dal Fatto lunedì scorso: Zingaretti è in testa ma, solo col 39%, non abbastanza (serve il 51%) per conquistare la segreteria del Pd ai gazebo senza passare dall’assemblea nazionale del partito. Per Noto, però, l’ex ministro Marco Minniti è più vicino, ad appena 7 punti percentuali (per Izi sette giorni prima era a -14). Troppo poco per far dormire sonni tranquilli al governatore del Lazio.

pd alleanza m5s

L’ultimo segretario Maurizio Martina, invece, vola alto, con un insperato 29 per cento (per Izi al 18). Il voto ai gazebo aperto a tutti, quindi, per la prima volta non sarebbe risolutivo per le “primarie” democratiche. Uno stallo politico che potrebbe essere risolto come ai tempi della Prima Repubblica, cioè con un bel “biscotto”? Magari attuato dagli ex ministri dei governi Renzi e Gentiloni, Martina e Minniti, proprio ai danni del favorito Nicola Zingaretti?

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