Il sondaggio sul governo Conte bocciato da un italiano su due

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-08

Alessandra Ghisleri sulla Stampa illustra oggi i risultati di un sondaggio di Euromedia Research sul governo Conte dal quale emerge che nonostante un indice di fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte al 43,4% (-0,9% rispetto alla scorsa settimana) e quello del governo al 34,2% (-0,4% in una settimana), esiste la consapevolezza nell’elettorato italiano, a tratti …

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Alessandra Ghisleri sulla Stampa illustra oggi i risultati di un sondaggio di Euromedia Research sul governo Conte dal quale emerge che nonostante un indice di fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte al 43,4% (-0,9% rispetto alla scorsa settimana) e quello del governo al 34,2% (-0,4% in una settimana), esiste la consapevolezza nell’elettorato italiano, a tratti neppure malcelata, di una sottile linea di crisi, anche per una ragione elementare: essere all’altezza della situazione odierna significa fare alcune cose in maniera rapida e tempestiva.

E così stanno cadendo uno dopo l’altro tutti i punti fermi: non solo nella politica ma anche nei corpi intermedi e nelle istituzioni, anche la Chiesa coinvolta nei suoi scandali, ultimo quello del palazzo a Londra – a esclusione di Papa Francesco che rimane un punto saldo riconosciuto -, sta via via perdendo la sua credibilità nei confronti anche dei suoi fedeli attestandosi al 34,1% nel ranking della fiducia nazionale. Per non parlare della magistratura, alle prese con i traffici sulle nomine e lo scandalo Palamara, che con un meno 12,3% oggi scende nella scala delle valutazioni registrando un indice di fiducia pari al 26,4%. Nessuno rimane escluso. I cittadini si dichiarano stressati e con i conti in rosso e sembrano riflettere in pieno lo stato dell’intero Paese.

sondaggi governo conte
Il sondaggio di Euromedia Research sulla Stampa (8 giugno 2020)

Così oggi se il 47,8% degli italiani boccia l’operato del governo, ben il 61,2% non promuove le opposizioni incapaci di far prevalere una loro linea di coesione costruttiva. Il paradosso è che la gente nel suo disperato bisogno di avere dei fatti concreti punisce il governo che non glieli dà, ma è ancora più insoddisfatta delle opposizioni che nel loro insieme si limitano a cavalcare le delusioni per fini elettorali senza contribuire a dare uno sfogo costruttivo e contributivo. Ci si scopre così arrabbiati con gli arrabbiati, scontenti con gli scontenti, in difficoltà di fronte alle sceneggiate politiche. Il desiderio corre in un’unica direzione: i fatti.

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