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Sondaggi, nel nuovo centrodestra Berlusconi batte Salvini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-07-08
Gli elettori preferiscono l’ex premier al leader della Lega. Ma non vogliono l’alleanza con il PD. Il Carroccio preferisce i 5 Stelle
Nando Pagnoncelli pubblica oggi sul Corriere della Sera i risultati di un sondaggio IPSOS che concentra l’attenzione sul nuovo centrodestra formato da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni: tra gli elettori di centrodestra, all’incirca due su tre sono convinti che la lista unica si farà: i più ottimisti sono soprattutto gli elettori di FdI (80%) e di FI (72%), mentre tra i leghisti, pur prevalendo gli ottimisti (49%), uno su tre non crede al progetto unitario (36%). Molto interessanti anche i risultati che riguardano la linea e il leader del centrodestra a tre:
Ciascuno immagina o, sarebbe meglio dire, auspica che prevalga la propria linea, pertanto l’81% degli elettori di FI ritiene che prevarrà la linea morbida mentre l’86% dei leghisti e il 59% dei sostenitori della Meloni pronosticano la linea più radicale che nell’insieme dell’elettorato dei tre partiti si afferma 53% a 41%. E nell’ipotesi di primarie per la leadership della lista unica ogni elettorato fa prevalentemente una scelta «di bandiera»: l’80% degli elettori di FI voterebbe per Berlusconi (e il 9% per Toti), il 76% dei leghisti indicherebbe Salvini (e il 9% Zaia) e il 78% degli elettori di FdI voterebbe per la Meloni (e l’11% Berlusconi). Nell’insieme Berlusconi prevale su Salvini 38%a 35%, staccando nettamente Meloni (13%) Toti (7%) e Zaia (4%).
Un dato importante riguarda le alleanze: secondo il 46% degli italiani la lista unica di centrodestra non dovrebbe allearsi con nessuno, anche a costo di non formare una maggioranza di governo e di rimanere all’opposizione, il 17% ritiene che dovrebbe allearsi con il M5S e il 9% con Pd. Poco più di un elettore di centrodestra su due(52%), anche nel caso di vittoria preferirebbe stare all’opposizione piuttosto che allearsi con altri soggetti. Tra gli altri prevale il favore ad un’alleanza con i 5 Stelle (28%) — in particolare tra i leghisti, ma anche in FI — rispetto ad una con il Pd(10%).