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Sondaggi IPSOS, la simulazione di voto: il centrodestra vince, Berlusconi decisivo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-11
La proiezione simula la distribuzione dei seggi per Camera e Senato a partire dai sondaggi realizzati dal 2 maggio al 9 luglio: in questo caso la Lega sarebbe il primo partito con il 25,5% seguita dal Partito Democratico (20%), poi arriverebbe il MoVimento 5 Stelle (18,1%) e Fratelli d’Italia (16,4%) seguita da Forza Italia accreditata del 7,7%
Nando Pagnoncelli pubblica oggi sul Corriere della Sera una proiezione del voto in caso di elezioni oggi con stime realizzate da Ipsos basate sull’elaborazione di circa 24800 interviste a campioni rappresentativi degli elettori italiani mentre dal 27 luglio alla Camera si tornerà a discutere di legge elettorale e il 20 e 21 settembre gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul taglio dei parlamentari nel referendum costituzionale confermativo. La proiezione simula la distribuzione dei seggi per Camera e Senato a partire dai sondaggi realizzati dal 2 maggio al 9 luglio: in questo caso la Lega sarebbe il primo partito con il 25,5% seguita dal Partito Democratico (20%), poi arriverebbe il MoVimento 5 Stelle (18,1%) e Fratelli d’Italia (16,4%) seguita da Forza Italia accreditata del 7,7%. In base a questi voti si possono simulare tre scenari con due diverse leggi elettorali e due diverse ipotesi di alleanze: M5S da solo alle elezioni o alleanza con il centrosinistra. Nel primo scenario il centrodestra avrebbe la maggioranza nei due rami del Parlamento tanto che Lega e FdI potrebbero governare senza Forza Italia.
Il secondo scenario prevede il voto con il Rosatellum e un’alleanza tra centrosinistra e M5S. Anche in questo caso il centrodestra si affermerebbe, ma con un vantaggio più contenuto: 339 seggi a 285 alla Camera e 174 a 136 al Senato. Il terzo scenario prevede l’adozione del Germanicum, quindi un sistema proporzionale puro, con la soglia di sbarramento al 5% nazionale 01115% in una regione e la riduzione dei parlamentari. In questa ipotesi accederebbero in Parlamento solo 6 forze politiche. Forza Italia sarebbe decisiva nella formazione di un governo, dato che Lega e FdI nell’insieme raggiungerebbero 191 seggi alla Camera e 94 al Senato, quindi meno dei 201 e 101 seggi che rappresentano la maggioranza delle nuove Camere.
L’ultimo scenario ipotizza il Germanicum con l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3% nazionale (mantenendo quella del 15% in una regione): al momento solamente Azione di Carlo Calenda è accreditata del 3%, ma il quadro complessivo non cambierebbe: la maggioranza andrebbe a Lega, FdI e FI Insomma, pur con tutte le cautele del caso — tenuto conto che incertezza/astensionismo e mobilità elettorale si mantengono molto elevate e si ignora l’offerta politica definitiva (è probabile che le forze minori si possano aggregare per superare le soglie) — il centrodestra è accreditato ad avere la maggioranza. Il Germanicum sembra attribuire il ruolo dell’ago della bilancia a Forza Italia che, nonostante il forte calo di consensi rispetto al 2018, potrebbe acquisire una nuova centralità negli scenari politici futuri.