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Sondaggi IPSOS: in calo la Lega, cresce il M5S
neXtQuotidiano 27/06/2020
Il MoVimento 5 Stelle è in ripresa e arriva a quota 18% dopo il dimezzamento dei voti delle elezioni europee e torna per la prima volta sopra la quota del 2019. La Lega continua la sua caduta libera rispetto al voto di giugno 2019 e scende fino al 24%
Il sondaggio di IPSOS pubblicato oggi sul Corriere della Sera dice che il MoVimento 5 Stelle è in ripresa e arriva a quota 18% dopo il dimezzamento dei voti delle elezioni europee e torna per la prima volta sopra la quota del 2019. La Lega continua la sua caduta libera rispetto al voto di giugno 2019 e scende fino al 24% mentre anche il Partito Democratico cala al 20,4%. Fratelli d’Italia cresce e arriva al 16,3% raggiungendo il punto più alto delle rilevazioni, mentre Forza Italia è al 7,2% e Italia Viva al 2,9%. Segue Azione di Carlo Calenda al 2,8% mentre +Europa è all’1,4%. Spiega Nando Pagnoncelli:
Le incognite sono dunque molte: oltre alla suddetta area grigia, la volatilità delle opinioni e la mobilità elettorale. A queste si aggiungono la legge elettorale che verrà adottata e la possibile riduzione degli eletti, nell’ipotesi che venga adottato il taglio dei parlamentari a seguito del referendum costituzionale che è stato indetto per il 20 e il 21 settembre insieme alle elezioni amministrative e regionali. A questo proposito solo uno su quattro (28%) è a conoscenza del fatto che nei prossimi mesi si terrà un referendum costituzionale. Il tema ricopre un’elevata importanza per i144% degli intervistati, a cui si aggiunge il 23% che lo giudica abbastanza importante.
Solo un italiano su cinque (20%) lo giudica poco o per nulla importante. Quanto agli orientamenti di voto, quasi uno su due (46%) voterebbe per confermare la riforma costituzionale approvata dal Parlamento, il io% voterebbe contro, 1120% si asterrebbe e il 24% non si esprime. E i pronostici (o forse gli auspici) degli italiani vanno nella direzione dell’approvazione della riforma, infatti i142% è convinto che vinceranno i Sì, il 13% prevede che prevarranno i No, ma bisogna tener conto che il 45% non è in grado di fare previsioni sull’esito referendario. Nonostante finora se ne sia parlato poco, la riduzione dei parlamentari è giudicato un tema rilevante e, pur in presenza di una quota non trascurabile di indecisi, gli orientamenti di voto e i pronostici degli italiani sono nettamente a favore del taglio. Le opinioni sono molto trasversali, con picchi più elevati tra gli elettori del M5S che ha fatto del tema una vera e propria battaglia.