Sondaggi, Italia Viva al 6,4%

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-22

Il partito da cui prende più voti in percentuale la nuova creatura politica di Renzi è +Europa, seguito da PD e Forza Italia

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Secondo i sondaggi Winpoll il partito di Renzi parte dal 6,4% e dimezza i consensi di +Europa. Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore, che aveva cominciato a stimare il successo elettorale possibile della nuova formazione politica dell’ex presidente del consiglio già a dicembre 2018, attribuisce oggi a Italia Viva il 6,4% e dice che il partito da cui prende più voti in percentuale la nuova creatura politica è quello di Emma Bonino, seguito da PD e Forza Italia.

Sorprendentemente non è il Pd a cedere il maggior numero di voti. L’analisi dei flussi fatta partendo dalle ultime elezioni europee dice che è +Europa la formazione che paga maggiormente la concorrenza del nuovo partito. Del 6,4% delle intenzioni di voto di Italia Viva, 1’1,8% viene da lì mentre 1’1,6% viene dal Pd e 1’1,5% da Forza Italia. Da un’altra prospettiva possiamo dire che, fatto 1oo l’elettorato di Italia Viva, il 28,1% sono ex elettori di +Europa, il 25% ex elettori del Pd e il 23,4% ex elettori di Forza Italia.

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I sondaggi su Italia Viva (Il Sole 24 Ore, 22 settembre 2019)

Le provenienze dagli altri partiti e dall’area del non voto sono modeste, anche se sommate fanno pur sempre quasi il 25%. Questi flussi modificano, ma non sconvolgono, il quadro politico. Rispetto alla ultima rilevazione Winpoll- Sole 24 Ore del 14 Settembre il mutamento più significativo riguarda +Europa che perde la metà dei suoi elettori. Il Pd passa dal 23,3% al 20,7% e Forza Italia dal 6,8% al 5,7%. A livello di schieramenti, l’area di centro sinistra, prima dell’arrivo di Italia Viva valeva i127,7%, ora vale il 29,7%.

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La provenienza dei voti di Italia Viva (Il Sole 24 Ore, 22 settembre 2019)

D’Alimonte segnala che resta da vedere se la strategia di Renzi sarà orientata a favorire la nascita di un nuovo bipolarismo. Se così, renderà un servizio utile al centro-sinistra e al paese. Ma a questo scopo serve una posizione chiara sulla riforma elettorale, di cui si continua a vociferare dietro le quinte. Su questa materia che, come lui ben sa, è cruciale per la governabilità del paese non può prevalere l’ambiguità.

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