Sondaggi, il 41% ritiene Renzi responsabile delle liti nel governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-23

I dati IPSOS per il Corriere della Sera: il 41% (anche un dem su 3) pensa che il governo cadrà per le liti nella maggioranza

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Il sondaggio di IPSOS illustrato oggi da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera dice che secondo il 41% degli italiani le tensioni nella maggioranza sviluppatesi sulla prescrizione rappresentano il sintomo di fratture insanabili che fanno prevedere la fine del governo da un momento all’altro; il 29% ritiene invece che l’esecutivo non sia a rischio, mentre il 30% appare disorientato e si astiene da ogni giudizio in proposito. La fine del governo viene pronosticata (per non dire auspicata) soprattutto dagli elettori di centrodestra, ma questa previsione si fa strada anche in una quota tutt’altro che trascurabile dei dem (34%) e dei pentastellati (26%). Il principale responsabile delle tensioni nel governo è indicato in Matteo Renzi (42%), che però è anche indicato come quello che mantiene l’atteggiamento più responsabile rispetto all’azione del governo. E questo lo pensa il 40% degli elettori del Partito Democratico e il 40% di quelli del MoVimento 5 Stelle.

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Il sondaggio di IPSOS (Corriere della Sera, 23 febbraio 2020)

Renzi è quindi indicato sia come la pietra dello scandalo sia come il leader più responsabile, in questa fase. Probabilmente il giudizio difforme arriva da due fazioni diverse del tutto polarizzate. Anche il 15% degli elettori della Lega e il 52% degli elettori di FDI ritiene che il senatore di Scandicci sia il più responsabile. Secondo Pagnoncelli l’entropia che si sta imponendo è la risultante del ritorno al sistema proporzionale abbinato alla iper personalizzazione della politica. Infatti, alla tradizionale conflittualità tra maggioranza e opposizione si è aggiunta la crescente contrapposizione tra gli alleati di governo. La frammentazione delle forze politiche e l’incontinenza comunicativa di molti dei protagonisti determina una sorta «tutti contro tutti» laddove, viceversa, il proporzionale richiederebbe capacità di mediazione e ricerca di punti in comune che favoriscano la tenuta delle alleanze.

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