Sondaggi elezioni: Salvini da solo non vince

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-10

La Lega fa breccia soprattutto in provincia. Dove il voto, in qualche caso plebiscitario, per la Lega, è il simbolo della rivolta dei territori abbandonati o nella migliore delle ipotesi snobbati dal potere centrale, contro lo stesso potere

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La Lega ieri ha fatto balenare l’ipotesi di correre da sola alle elezioni politiche ma poi Salvini ha brutalmente frenato sull’ipotesi anche dopo l’altolà di Giorgia Meloni, che aveva detto che le alleanze Fratelli d’Italia le avrebbe dichiarate prima delle elezioni e non dopo. Il punto, spiega Sergio Rizzo su Repubblica oggi, è che la Lega da sola non vincerebbe:

«Salvini può contare su un bacino di dieci milioni di voti», è l’opinione di Marco Valbruzzi dell’Istituto Cattaneo. Secondo il quale «per avere la maggioranza dei seggi in Parlamento gli servono altri cinque, forse sei milioni di voti. Dipende certo dall’affluenza, ma l’ordine di grandezza è questo. Da solo», insiste Valbruzzi, «non ce la può fare. Si dovrà necessariamente appoggiare a Fratelli d’Italia, mentre escludo che gli convenga elettoralmente portarsi dietro Forza Italia. Per lui potrebbe essere addirittura controproducente».

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La supermedia dei sondaggi al primo agosto (La Repubblica, 10 agosto 2019)

La Lega fa breccia soprattutto in provincia. Dove il voto, in qualche caso plebiscitario, per la Lega, è il simbolo della rivolta dei territori abbandonati o nella migliore delle ipotesi snobbati dal potere centrale, contro lo stesso potere. Nessuno sembra ricordare che il simbolo di Alberto da Giussano con lo spadone è lo stesso di un partito che è stato al governo per dieci anni, e sono stati dieci anni in cui l’Italia non ha fatto altro che arrancare: unico Paese dell’eurozona ad aver archiviato il decennio con un -6,5 per cento nel prodotto procapite reale, mentre la burocrazia e i privilegi della politica esplodevano. Il miracolo di Salvini è stato quello di presentare il partito più vecchio del panorama politico italiano come la forza più nuova. Perfino del Movimento 5 stelle, al quale ha rapidamente eroso i consensi. Ma andare da solo alle elezioni politiche è un’altra storia.

«Con l’attuale legge elettorale», spiega Lorenzo Pregliasco di Youtrend, «bisogna superare per forza il 40 per cento per avere la maggioranza. Quella quota garantisce circa 320 seggi alla Camera e circa 160 al Senato. Con le percentuali di cui Salvini è accreditato oggi arriverebbe intorno ai 280 seggi alla Camera. Ma superare il 40 per cento non è facile, tutto dipende da quanto voto utile può pescare». Già, il voto utile.

Può essere il segreto di Salvini? Alessandra Ghisleri non lo esclude, facendo però presente che prosciugare il bacino di Giorgia Meloni (e quello ancor più esiguo di Berlusconi o Toti) sarebbe un’impresa. Ma l’azzardo potrebbe anche funzionare, contando sul fatto che molti elettori di centrodestra sarebbero spinti a spostare i loro voti sul cavallo vincente. Non è forse successo così alle ultime Europee, dove la Lega ha attirato pressoché tutti i voti che dovevano andare alle formazioni di estrema destra, da Forza nuova a Casapound.

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