Tutte le differenze tra il sistema tedesco e la legge elettorale italiana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-04

Il voto nell’uninominale, le circoscrizioni, il disgiunto, il diverso effetto dello sbarramento. Cosa c’è che non torna nella legge italiana

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Il Corriere della Sera pubblica oggi questa infografica che somma tutte le differenze tra il sistema tedesco e la versione italiana.  Correzione dopo correzione, spiega Dino Martirano, l’originale rimane sullo sfondo anche se il testo concordato da Pd, FI, M5S e Lega ruota intorno alla soglia di sbarramento del 5% che in Germania seleziona l’ingresso in Parlamento delle forze politiche minori. Tutto il resto cambia. Nel sistema italiano, nel caso che il candidato nel collegio uninominale non superi il 50%, il primo a risultare eletto è il capolista del listino bloccato. I secondi a essere eletti sono i candidati che hanno vinto nei collegi in base ai voti ottenuti. I terzi a conquistare il seggio sono gli altri candidati del listino bloccato. Infine, ma solo nel caso avanzassero dei seggi, risultano eletti i candidati che nei collegi non hanno vinto. 

legge elettorale sistema tedesco
Il confronto tra il sistema tedesco e quello proposto in Italia (Corriere della Sera, 4 giugno 2017)

Ma ci sono anche altre differenze significative. Nel sistema tedesco il voto all’uninominale serve per la scelta dei rappresentanti, non è determinante per stabilire il numero complessivo dei seggi assegnati a una lista. Da noi invece il voto di lista determina l’assegnazione complessiva dei seggi con metodo proporzionale. In Italia, poi, a differenza della Germania, non è detto che arrivare primi in un collegio uninominale garantisca l’elezione (la lista può avere ottenuto meno seggi al proporzionale rispetto alle vittorie nei collegi).
scheda elettorale sistema tedesco
La scheda elettorale (da Repubblica, 1 giugno 2017)

In Germania poi i candidati della quota proporzionale sono scelti in listini bloccati: ce n’è uno per ogni Land; in Italia sono previste 29 circoscrizioni nelle quali possono essere presentati listini da 1 fino a 6 candidati. In Italia poi il voto non può essere disgiunto: non si può votare un candidato nell’uninominale e una lista a lui non collegata nel proporzionale: in questo caso il voto viene annullato. Anche lo sbarramento non è identico: in Germania per partecipare alla distribuzione dei seggi una lista deve ottenere almeno il 5% dei voti nella quota proporzionale o eleggere almeno 3 candidati nei collegi uninominali. In Italia vale solo lo sbarramento del 5% per accedere al Parlamento.

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