Il sindaco di centrodestra di Medole vieta “Bella Ciao” il 25 Aprile perché “troppo divisiva”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-20

Mauro Morandi, sindaco di Medole eletto dalla coalizione di centrodestra, ha vietato agli studenti dell’istituto comprensivo del suo paese di cantare “Bella Ciao” durante le celebrazioni del 25 Aprile

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Durante le celebrazioni per il 25 Aprile a Medole, in provincia di Mantova, non verrà cantata “Bella Ciao”: la proposta dell’istituto comprensivo del piccolo centro da poco più di 4mila abitanti di intonare il canto dei partigiani è stata giudicata “troppo divisiva” da Mauro Morandi, sindaco eletto da una coalizione di centrodestra che va dalla Lega a Fratelli d’Italia fino a Forza Italia con l’appoggio di alcune liste civiche. Come alternativa per il giorno della Liberazione il primo cittadino aveva proposto di far cantare agli studenti il Va’ Pensiero, idea a sua volta rifiutata dalla scuola, che adesso è in un vero e proprio scontro con l’amministrazione cittadina: “Siamo stati esclusi”. Il giorno dopo, il 26 aprile, si terrà tra le mura scolastiche una festa a tema Liberazione.

Perché il sindaco di Medole, Mauro Morandi, ha vietato Bella Ciao

“L’intenzione – si è difeso Morandi – era di creare un momento di condivisione e di comunità per tutti: una sorta di ‘cerchio’ per il paese in un momento così complicato come l’attuale, ancora segnato dalla pandemia e da un paio di mesi segnato anche dalla guerra in Ucraina. Riteniamo che Bella Ciao sia però divisiva, per cui abbiamo avanzato una proposta alternativa. Avevamo invitato la scuola proprio per rendere l’iniziativa il più possibile aperta a tutti. Devo dire che sono piuttosto amareggiato: mai mi sarei aspettato questa polemica”. Contro il sindaco il comunicato del comitato antifascista “Mantova per Stazzema”, che ha scritto una lettera aperta al primo cittadino: “Il testo di Bella Ciao evoca la libertà, la lotta contro le dittature e l’opposizione agli estremismi, e per questa ragione è considerata la canzone simbolo della Resistenza italiana”.

La reazione dell’Anpi e del comune di Commessaggio

L’Anpi dell’Alto Mantovano ha confermato – a differenza dell’istituto scolastico – la sua presenza alla cerimonia, ma con una precisazione: “Per ribadire il senso di questa giornata commemorativa e anche, vista l’aria che tira, per confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni. L’Anpi sarà presente anche il giorno dopo a scuola, quando i ragazzi suoneranno Bella ciao”. Intanto il sindaco di Commessaggio (45 chilometri da Medole, ndr) Alessandro Sarasini, ha lanciato la sua proposta: “La libertà di pensiero e di espressione è alla base della democrazia, sarei particolarmente lieto di ospitare la scuola di Medole alla cerimonia del 25 Aprile nel mio comune, permettendo loro di cantare ciò che ritengono opportuno”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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