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Si va verso una zona rossa per tutta Italia?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-03-03
E’ lo scenario paventato dal consulente alla campagna vaccinale anti-Covid di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, anche alla luce dell’ultimo bollettino nazionale. Bonaccini: “Così rischiamo di essere travolti”
Non ci ha girato intorno Guido Bertolaso, consulente di Regione Lombardia per la campagna vaccinale anti-Covid: “Tutta l’Italia” ha detto Bertolaso, “si sta avvicinando alla zona rossa”. Un allarme drammaticamente confermato dai numeri dell’ultimo bollettino di oggi, 3 marzo, che vedano risalire pericolosamente i nuovi positivi sopra soglia 20.000 (20.884: +3801 rispetto a ieri) ma soprattutto il tasso di positività, in salita dal 5,08% di ieri all’attuale 5,8%, nentre sono 347 i morti nelle ultime 24 ore.
Mentre la Lombardia si sta avvicinando sempre di più a una nuova zona rossa, non va meglio alla Sicilia, dove sono complessivamente 539 su 25.171 tamponi processati i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia, dove gli attuali positivi sono 25.129. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del ministero della Salute, da cui emerge che le vittime in un solo giorno sono state 17 (4.187 dall’inizio dell’emergenza sanitaria) e i guariti 1.122. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 696, mentre si trovano in terapia intensiva 117 pazienti. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi: 190 a Palermo, 150 a Catania, 36 a Messina, 28 a Ragusa, 12 a Trapani, 47 a Siracusa, 22 a Caltanissetta, 44 ad Agrigento e 10 a Enna.
Intervistato in conferenza stampa a Palazzo Pirelli sulla situazione della “sua” Lombardia, Bertolaso ha esteso le sue preoccupazioni a tutto il Paese:
“A me sembra che tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi a questa situazione. E’ ovvio – ha aggiunto – che la Lombardia, essendo regione cardine del Paese e avendo vissuto quello che ha vissuto, è più vulnerabile rispetto ad altre Regioni. Ma non sono più preoccupato per la Lombardia rispetto ad altre Regioni”, ha precisato. Quindi ha sottolineato: “E’ fuori discussione che bisogna vaccinare, questo è il punto. L’ho detto anche ai miei colleghi, al terzetto straordinario che da Roma ci deve guidare a cogliere queste sfide. Loro stanno lavorando ventre a terra, qui bisogna correre. Bisogna andare a Bruxelles, battere i pungi sul tavolo, ci vuole anche un po’ di aggressività rispetto alle istituzioni internazionali. C’è da fare un grosso lavoro sul quale credo tutti siano impegnati a livello di governo”.
Preoccupazioni confermate dal Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
“Il contagio è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nella risposta, rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d’Italia, con una crescita forte di contagi e ricoveri”. Così Bonaccini, in videoconferenza, per fare il punto sulla situazione contagi e restrizioni anti-Covid.
E proprio in Emilia-Romagna si registra la prima zona rossa di una Città Metropolitana: è il caso di Bologna, dove da giovedì 4 marzo, tutti i comuni dell’area metropolitana (insieme a quelli della provincia di Modena) il semaforo diventerà rossa.