Alla fine si è dimesso Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco Gualtieri

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-19

Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha annunciato le sue dimissioni attraverso una lettera

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Dopo il video delle minacce, Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha annunciato le sue dimissioni attraverso una lettera, che è stata un vero e proprio terremoto all’interno del Campidoglio. La decisione è arrivata a seguito della diffusione di un video in cui si vede Ruberti litigare animosamente con il dem Francesco De Angelis e il fratello Vladimiro fuori da un ristorante di Frosinone. “Per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, rimetto il mio mandato”, queste le parole dirette dall’ormai ex-capo di gabinetto al primo cittadino della Capitale.

Albino Ruberti sulle minacce: “Ho reagito con durezza”

Albino Ruberti, nominato capo staff di Gualtieri subito dopo la vittoria del ballottaggio con Michetti alle elezioni amministrative del 2021, all’interno della lettera ha parlato pure del filmato dello “scandalo” e ha detto: “In merito al video pubblicato dal quotidiano Il Foglio, confermo che quanto avvenuto si tratta di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale”. Ruberti specifica pure i motivi dell’acceso litigio: “Ho reagito con durezza alla frase ‘mi ti compro'”, sottolinea.

Dal video si può osservare chiaramente Ruberti che, in presenza pure della compagna e consigliera regionale del Pd Sara Battisti, reagisce con rabbia incontrollata a quella frase. Spiega nella missiva di dimissioni: “Una frase che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità”. Da qui la minaccia ai suoi interlocutori: “Vi sparo, venite qui in 5 minuti e inginocchiatevi o vi sparo”.

Parole, quelle di Ruberti, considerate eccessive dalla direzione nazionale, che già da stamattina aveva promesso conseguenze, richieste pure dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. “Sono a disposizione per ogni chiarimento che riterrai necessario”, le parole di Ruberti a Gualtieri. Poi, le dimissioni da capo di gabinetto a concludere.

Quando Albino Ruberti venne multato ai tempi del Covid

Il video pubblicato in esclusiva da Il Foglio aveva provocato da subito già diversi scossoni all’interno del Partito Democratico. Albino Ruberti, tra l’altro, era stato già coinvolto in passato coinvolto in episodi di “violenza dialettica” analoga. Come quando, mentre era capo di gabinetto di Zingaretti, fu beccato in flagranza di braciolata ai tempi del Covid e all’indirizzo di alcuni poliziotti del commissariato Porta Maggiore, che avevano contestato a lui e alla consigliera regionale del Pd, Sara Battisti, il mancato rispetto dei decreti sul distanziamento sociale, aveva detto: “Le normative le scrivo io…tu non sai chi sono io”.

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